La Divina commedia di Dante Allighieria: con le chiose e argomenti del Venturi, Opseg 1

Naslovnica
G. Pomba, 1830
 

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Stranica 208 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 331 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 270 - Enea la nomasse, né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né '1 debito amore lo qual dovea Penelope far lieta, vincer poter dentro da me l'ardore ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l'alto mare aperto sol con un legno, e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto. L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna, fin nel Morrocco, e l'isola de' Sardi, e l'altre che quel mare intorno bagna.
Stranica 40 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Stranica 116 - D'intorno mi guardò, come talento Avesse di veder s'altri era meco: Ma, poi che il sospicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai, per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è ? e perché non è teco ? Ed io a lui: Da me stesso non vegno.
Stranica 74 - Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria : e ciò sa il tuo dottore. Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui che piange e dice. Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancialotto, come amor lo strinse; Soli eravamo e senza alcun sospetto.
Stranica 114 - O Tosco che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto , Piacciati di restare in questo loco : La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D' una dell' arche ; però m' accostai, Temendo, un poco più al duca mio. Ed ei mi disse : volgiti, che fai? Vedi là Farinata che s' è dritto2; Dalla cintola in su tutto '1 vedrai.
Stranica 41 - Alle qua' poi se tu vorrai salire , Anima fia a ciò di me più degna: Con lei ti lascerò nel mio partire ; Che quell' iinperator, che lassù regna, Perch' io fui ribellante alla sua legge, Non vuoi che 'n sua città per me si vegna.
Stranica 73 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta, e il modo ancor m'offende. Amor che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, Che come vedi ancor non m'abbandona.
Stranica 132 - Tal , ch' ogni vista ne sarebbe schiva. Qual è quella ruina, che nel fianco Di qua da Trento l' Adice percosse, O per tremuoto o per sostegno manco; Che da cima del monte, onde si mosse, Al piano è sì la roccia discoscesa, Ch'alcuna via darebbe a chi su fosse, Cotai di quel burraio era la scesa. E in su la punta della rotta lacca L...

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