La divina commedia

Naslovnica
Firmin Didot, 1847 - Broj stranica: 432
 

Odabrane stranice

Ostala izdanja - Prikaži sve

Uobičajeni izrazi i fraze

Popularni odlomci

Stranica 20 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai: Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Stranica 3 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar si largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Stranica 430 - In te magnificenza, in te s' aduna Quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che dall' infima lacuna Dell' universo insin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto, che possa con gli occhi levarsi Più alto, verso l' ultima salute. Ed io, che mai per mio veder non arsi • Più ch' io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo (e prego che non sieno scarsi) Perchè tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità, co
Stranica 360 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia. Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Stranica 401 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la propria virtù che la sublima, Fec' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Stranica 174 - A' miei portai l' amor che qui raffina. O, diss' io lui, per li vostri paesi Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. 172 Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Stranica 81 - Bolle l' inverno la tenace pece A rimpalmar li lor legni non sani, Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece; Chi ribatte da proda, e. chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte ; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal, non per foco, ma per divina arte Bollia laggiuso una pegola spessa Che inviscava la ripa da ogni parte.
Stranica 361 - E quel che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle ; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te ; ma poco appresso Ella, non tu, n
Stranica 362 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d' onor poco argomento. Però ti son mostrate in queste ruote , Nel monte , e nella valle dolorosa Pur l' anime che son di fama note : Che l' animo di quel ch' ode , non posa Nè ferma fede per esemplo ch' aja La sua radice incognita e nascosa.
Stranica 59 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie desolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui, voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...

Bibliografski podaci