The Gerusalemme liberata of Tasso: with explanatory notes on the syntax in obscure passages and references to the author's imitations of the ancient classics : to which is prefixed a compendious analysis of Italian metre by Agostino Isola ... : in two volumes, Opseg 2

Naslovnica
J. Archdeacon, printer ... and sold by the editor and J. & J. Merrill and J. Deighton in Cambridge, and J. Robson ... London, 1786
 

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Stranica 252 - Poi la spada gli fisse e gli rifisse Nella visiera, ove accertò la via. Moriva Argante, e tal moria qual visse; Minacciava morendo, e non languia: Superbi, formidabili e feroci Gli ultimi moti fur, l'ultime voci.
Stranica 158 - Va l'Asia tutta e va l'Europa in guerra: chiunque e pregio brama e Cristo adora travaglia in arme or ne la siria terra. Te solo, o figlio di Bertoldo, fuora del mondo, in ozio, un breve angolo serra; te sol de l'universo il moto nulla move, egregio campion d'una fanciulla.
Stranica 53 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Stranica 51 - 1 tuo stato a me tu scopra, acciò ch'io sappia, o vinto o vincitore, chi la mia morte o la vittoria onore >. Risponde la feroce : « Indarno chiedi quel c'ho per uso di non far palese.
Stranica 63 - Al fin, sgorgando un lagrimoso rivo, in un languido: - oimè! - proruppe, e disse: — O sasso amato ed onorato tanto, che dentro hai le mie fiamme e fuori il pianto...
Stranica 150 - L'aura, non ch'altro, è de la maga effetto, l'aura che rende gli alberi fioriti: co' fiori eterni eterno il frutto dura, e mentre spunta l'un, l'altro matura.
Stranica 155 - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci: fuse tai cose tutte, e poscia unille, ed al foco temprò di lente faci; e ne formò quel sì mirabil cinto, di ch'ella aveva il bel fianco succinto.
Stranica 153 - Fra melodia sì tenera, fra tante vaghezze allettatrici e lusinghiere, va quella coppia, e rigida e costante se stessa indura ai vezzi del piacere. Ecco tra fronde e fronde il guardo inante penetra e vede, o pargli di vedere, vede pur certo il vago e la diletta, ch'egli è in grembo a la donna, essa a l'erbetta.
Stranica 53 - Segue egli la vittoria, e la trafitta vergine minacciando incalza e preme. Ella, mentre cadea, la voce afflitta movendo, disse le parole estreme...
Stranica 278 - Lacrime e voce di sospiri mista. In che misero punto or qui mi mena Fortuna? ah che veduta amara e trista ! Dopo gran tempo i...

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