Prolegomeni del nuovo comento ... della Divina commedia

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Stranica 73 - La tua città, che di colui è pianta che pria volse le spalle al suo fattore e di cui è la 'nvidia tanto pianta, produce e spande il maladetto fiore 130 e' ha disviate le pecore e li agni, però che fatto ha lupo del pastore.
Stranica 321 - Là ove terminava quella valle Che m'avea di paura il cor compunto. Guardai in alto e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle.
Stranica 324 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio : Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che 1' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Stranica 373 - ... la gloriosa donna della mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice , i quali non sapeano che si chiamare. Ella era già in questa vita stata tanto , che nel suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d...
Stranica 107 - E verrà sempre de' gelati guazzi. E mentre ch' andavamo inver lo mezzo, Al quale ogni gravezza si rauna, Ed io tremava nell' eterno rezzo ; Se voler fu o destino o fortuna Non so , ma passeggiando tra le teste Forte percossi '1 pie nel viso ad una. Piangendo mi sgridò: 'perchè mi peste? "Se tu non vieni a crescer la vendetta "Di Mont' Aperti, perchè mi moleste5? Ed io: maestro mio, or qui m' aspetta, "Sì ch' io esca d' un dubbio per costui; "Poi mi farai quantunque vorrai fretta.
Stranica 343 - Benedetta , infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso , sì com
Stranica 353 - Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Stranica 110 - Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto: io dico d'Aristotile e di Piato e di molt' altri"; e qui chinò la fronte, e più non disse, e rimase turbato.
Stranica 268 - Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia. Questi non ciberà terra nè peltro, Ma sapienza e amore e virtute, E sua nazion sarà tra Feltro e Feltro. Di quell' umile Italia fia salute, Per cui mori la vergine Cammilla, Eurialo, e Turno, e Niso di ferute.
Stranica 231 - Modicum, et non videbitis me, Et iterum, Sorelle mie dilette, Modicum, et vos videbitis me.

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