Le rime, Opseg 2M. Prault, 1768 |
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affai Amor amorofa appreffo arda avea Avrian begli occhi bel vifo bella Canz Canzoniere Ch'i ciafcun Ciel cofe coftui Comento Comin da Trino configlio corfo defio diffe divifo dolce Donna edizione effer effo faggio falute fcritto fecol feconda feguir fempre fente fenza fereno fifo fimil foave foffe fofpir fofpiri foglio fommo fonno fopra forfe fotto fpeffo fperanza fpero fpirto Francefco Petrarca ftampato ftanco ftato fteffo ftile fuddetto fuo bel Giolito gran Impreffo infieme l'alma l'altro Lafciando laffo Laura leggiadro lieto Lodovico Dolce medefimo mefe MESSER FRANC miferi moffo moftrò mondo Morte noftro ofcura omai onefto paffo penfi penfier pianto pietà Pietro Bembo Poeta pofe poffo pofte preffo quafi quefta queſta Riftampa Rime Signor SONETTO tefto tolfe Tournes trifta Trionfi vede veggio Vellutello Venezia verfi vidi vifta Vinegia virtute viſta viver voftro volfe
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Stranica 117 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 74 - l tuo nemico del mio mal non rida: Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe e quanti preghi indarno, Pur per mia pena e per mio grave danno! Da poi ch...
Stranica 21 - Ch' altro che sospirar nulla m' avanza. Veramente siam noi polvere ed ombra; Veramente la voglia è cieca e 'ngorda; Veramente fallace è la speranza. SONETTO XXVH. (254.) S' egli non pensava che a lei, spera ch' or essa volgerà lo sguardo verso di lui. Solcano i miei pensier soavemente Di lor obbietto ragionar insieme: Pietà s' appressa, e del tardar si pente: Forse or parla di noi o spera o teme.
Stranica 3 - Un' altra volta , e mai più non spogliarsi ; Quand' alma e bella farsi Tanto più la vedrem , quanto più vale Sempiterna bellezza che mortale . Più che mai bella e più leggiadra donna Tornami -innanzi, come Là dove più gradir sua vista sente . Quest...
Stranica 100 - Così or quinci, or quindi rimirando Vidi in una fiorita e verde piaggia Gente, che d'amor givan ragionando. Ecco Dante, e Beatrice; ecco Selvaggia; Ecco Cin da Pistoia; Guitton d'Arezzo, Che di non esser primo par, ch'ira aggia.
Stranica 69 - Soccorri all' alma disviata e frale , E '1 suo difetto di tua grazia adempì ; Sicché, s' io vissi in guerra ed in tempesta, Mora in pace ed in porto, e, se la stanza Fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che m' avanza, Ed al morir degni esser tua man presta ; Tu sai ben che 'n altrui non ho speranza.
Stranica 20 - Gli occhi di ch'io parlai sì caldamente, E le braccia e le mani , ei piedi e '1 viso , Che m'avean sì da me stesso diviso, E fatto giugular dall' altra gente ; Le crespe chiome d'or puro lucente, , E '1 lampeggiar dell...
Stranica 207 - Amor al mio dolor non è conforto; Anzi, quanto più guardo Al sospirar più ardo; Trovandomi partuto Da quei begli occhi ov'io t'ho già veduto. Io t'ho veduto, in que...
Stranica 207 - 1 bel guardo soave De' più begli occhi che si vider mai, Ch
Stranica 121 - Poi disse sospirando: Mai diviso Da te non fu '1 mio cor, ne giammai fia : Ma temprai la tua fiamma col mio viso.