La filosofia della storia nei pensatori italianiD'Ignazio Galeati e f., 1873 - Broj stranica: 368 |
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abbia adunque alcuna antichi Aristotele avrebbe Balbo Bernardino Telesio bisogno buon cammino Campanella Cartesio centoquattordici certo Cesare Balbo chè Chieri Cicerone civile colla coltura concetto conoscere consiste coscienza crede cristianesimo d'Italia degnità dell'incivilimento dell'uomo dice divina dottrina dritto egualmente fenomeni filosofia della storia fisica forza G. B. Vico Giafet Gioberti gloria gnosi governo Greci gresso idee incivilimento Italiani l'incivilimento l'umanità l'uomo legge libertà linguaggio lode logica manca medesimo meditazioni mente metodo mondo morale mostra natura nazioni necessario niuna opera passato pensare pensiero Platone politica politica di Aristotele popolo portuno possa principio progredire progresso propria prova ragione rebbe religione repubblica repubblica di Platone ricerca ricorsi rivoluzione francese Romagnosi sapienza sarà sarebbe scienza nuova Scizia scrittore secoli sembra senso comune siamo siano sistema sociale speculazione speranze storica stra studio teorica TOMMASO CAMPANELLA Tommaso Moro tradizione troppo trova umanità uomini uomo Utopia verità vero virtù zione
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Stranica 73 - La filosofia contempla la ragione, onde viene la scienza del vero; la filologia osserva l'autorità dell'umano arbitrio, onde viene la coscienza del certo. Questa degnità per la seconda parte diffinisce i filologi essere tutti i gramatici, isterici, critici, che son occupati d' intorno alla cognizione delle lingue e de...
Stranica 60 - Il senso comune è un giudizio senz'alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il gener umano.
Stranica 107 - Opera naturale è ch'uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi, secondo che v'abbella.
Stranica 30 - ... loro poemi. Ma quello che è più proprio della sublimità di Dante, egli fu la sorte di nascer grande ingegno nel tempo della spirante barbarie d'Italia. Perché gl'ingegni umani sono a guisa de...
Stranica 118 - ... pascolo ed acqua, le madri abbandonando i loro figliuoli, questi dovettero tratto tratto crescere senza udir voce umana nonché apprender uman costume, onde andarono in uno stato affatto bestiale e ferino, nel quale le madri, come bestie, dovettero lattare solamente i bambini e lasciarli nudi rotolar dentro le fecce loro propie, ed appena spoppati abbandonargli per sempre. E questi — dovendosi rotolare dentro le loro fecce, le quali co...
Stranica 113 - La fisica degl'ignoranti è una volgar metafisica ; con la quale rendono le cagioni delle cose, ch'ignorano alla volontà di Dio , senza considerare i mezzi, de' quali la volontà Divina si serve.
Stranica 193 - Hegel presso alcuni giovani scrittori francesi spunta una nuova isterica filosofìa a salti grotteschi , luccicanti , repentini , vibrati. Spero che gli Italiani non vorranno commettere nella filosofia della storia il secentismo di Marini e di Achillini. Essi non ameranno certamente di arricchirsi con fantasmi svaporati di puro spettacolo i quali non dicon nulla alla coscienza. Come mai concordare questa smania di comparire colle incessanti provocazioni ai principj ? Forsechè colle caricature si...
Stranica 73 - Gli uomini che non sanno il vero delle cose proccurano d'attenersi al certo, perché, non potendo soddisfare l' intelletto con la scienza, almeno la volontà riposi sulla coscienza.
Stranica 70 - Gli uomini prima sentono il necessario, dipoi badano all'utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrappazzar le sostanze. LXVII La natura de' popoli prima è cruda, dipoi severa, quindi 242 benigna, appresso dilicata, finalmente dissoluta.
Stranica 55 - Della boria delle nazioni udimmo quell'aureo detto di Diodoro Sicolo: — che le nazioni, o greche o barbare, abbiano avuto tal boria, d'aver esse prima di tutte l'altre ritruovati i comodi della vita umana e conservar le memorie delle loro cose fin dal principio del mondo. Questa Degnità dilegua ad un fiato la vanagloria de' Caldei, Sciti, Egizi, Chinesi, d'aver essi fondato l'umanità dell'antico mondo.