La commedia, Svesci 3-4Tip. economica, 1852 |
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12 VARIANTI altrui amore Antald appresso avea beato Beatrice bella buon Caet CANTO CANTO XVII Cass ch'è ch'egli ch'ei ch'io Chè Chig ciascun Ciel colui cominciò convien cotal credo Cristo d'ogni Dante desiri dicea dico dietro diletto dimandar dinanzi divina dolce donna dritta drizza esso eterno facea fece figlio foco frate fronde gente giro grazia grido guarda Indi intelletto l'anima l'uno e l'altro laggiù Latona letizia lieto loco luce lume m'era maraviglia mente mondo monte mortali morte mosse occhi omai padre parea parlar parole parve piacer piange piè poco Poscia prego pria puote Purg quæ quinci quivi quod raggio ragion rispose ruota s'io santo sentii sovra Spirito Spirito Santo spirto stella suso terra tosto veder vedi veggio vidi Virgilio virtù virtute viso vista voglia volge volsi
Popularni odlomci
Stranica 372 - Come l'augello, intra l'amate fronde Posato al nido de'suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde li pasca, In che gravi labori gli son grati, Previene il tempo in su l'aperta frasca, E con ardente affetto il Sole
Stranica 10 - della Scala. Lo primo tuo rifugio, e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo, Che in su la Scala porta il santo uccello, Che avrà in te sì benigno riguardo Che del fare, e del chieder tra voi due Fia primo quel che tra gli altri è più lardo.
Stranica 136 - Che non farebbe , per l'altrui cagione ; Ma dimmi, se tu sai, dov'è Piccarda : Dimmi s'io veggio da notar persona Tra questa gente che sì mi riguarda. La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più, trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona. 15 Sì disse prima; e poi: Qui non si
Stranica 325 - testimonio al ver che la dispensa. 54 Tu lascerai ogni cosa diletta Più caramente; e questo è quello strale Che l'arco dell'esilio pria saetta. 57 Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e come è duro calle Lo scendere e il salir per l'altrui scale. 60 E quel che più
Stranica 455 - Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo, per Clemente, allora, Avesse in Dio ben letta questa faccia, L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co'del ponte, presso a Benevento Sotto la guardia della grave mora: Or le bagna la pioggia e move il vento
Stranica 67 - sia il tuo nome, e il tuo valore Da ogni creatura, com'è degno Di render grazie al tuo dolce vapore. Vegna ver noi la pace del tuo regno, Che noi ad essa non polem da noi, S'ella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler gli Angeli tuoi Fan sacrificio a le cantando Osanna,
Stranica 417 - sono il suo fedel Bernardo. 102 Quale è colui che forse di Croazia Viene a veder la Veronica nostra, Che per l'antica fama non si sazia, 105 Ma dice nel pensier, fin che si mostra: Signor mio, Gesù Cristo, Iddio verace, Or fu sì falla la sembianza vostra?
Stranica 231 - Lo moto e la virtù dei santi giri, Come dal fabbro l'arte del martello, Dai beati motor convien che spiri. E il Ciel, cui tanti lumi fanno bello , Dalla mente profonda che lui volve, Prende l'image, e fassene suggello. E come 1' alma dentro a vostra polve Per differenti membra, e conformale A diverse
Stranica 358 - E io con orazione e con digiuno, E Francesco umilmente il suo convento. 90 E, se guardi al principio di ciascuno, Poscia riguardi là dov'è trascorso, Tu vederai del bianco fatto bruno. 95 Veramente Giordan volto retrorso Più fu e il mar fuggir, quando Dio volse, Mirabile a veder, che qui il soccorso.
Stranica 231 - Gli altri giron per varie differenze Le dislinzion, che dentro da sé hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi ornai, di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a ine sì