Il novellino; ossia, Libro di bel parlar gentileG. Barbèra, 1889 - Broj stranica: 159 |
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Uobičajeni izrazi i fraze
Agnolo alcuna Alessandro Allora ambasciadori andò antichi appresso assai avea nome Azzolino baroni bella bisanti Bonamico Borghini legge buon Carlo d'Angiò cavaliere cavalieri ch'elli ch'io chè cherico chiamò ciechi colui cominciò consiglio conta costui Crusca danari Dante Decamerone detto dice dicea dinanzi dipignere dire dissero domandò donna dono donzello dugento ebbe ebbono elli ellissi essendo facea fante fare fece femina figliuolo Filippo Villani Firenze Franco Sacchetti gente giorno Giotto giovane giullare Golfo gran Gualteruzzi innanzi l'altro l'uno latino limosina luogo maestro mandò mangiare medesimo Meliadus mente messer messere moglie morto mperadore mperadore Federigo neuna niuno nobile notte NOVELLA Novellino padre palafreno palvese pane parea parlò piglia portò vino potea prese racconto ragione reame reina rispose Roboam Saladino savi signore Soldano Tabaria Tafo testo del Borghini tornò trovò udito uomo di corte vale vedere venne verbo Villani volea
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Stranica 35 - Tornando con le pecore sue, uno fiume, eh" avea passato, era molto cresciuto per una grande pioggia, che venuta era. Stando alla riva, vide uno pescatore povero con un suo burchiello a dismisura picciolino, sì che non vi capea se non il villano ed una pecora per volta. Allora il villano cominciò a passare con una berbice e cominciò a vogare : lo fiume era largo. Voga, e passa. E lo favolatore restò di favolare. Azzolino disse:
Stranica 139 - Oche vi guast' io ? Disse Dante : Tu canti il libro, e non lo di' com' io lo feci; io non ho altr'arte, e tu me la guasti. Il fabbro gonfiato, non sapendo rispondere, raccoglie le cose, e torna al suo lavorio : e se volle cantare cantò di Tristano e di Lancellotto, e lasciò stare il Dante.
Stranica 133 - Casentino due ambasciadori, per mandare a lui addomandando certe cose. Ed essendo fatta loro la commessione di quello che aveano a narrare, una sera al tardi ebbono il comandamento di essere mossi la mattina. Di che tornati la sera a casa loro, acconciarono loro bisacce, e la mattina si mossone per andare al loro viaggio imposto. Ed essendo camminati parecchie miglia, disse 1' uno all'altro: Hai tu a mente la commessione che ci fu fatta?
Stranica 140 - Firenze tornavano certi ciechi, di quelli che andavano per limosina, e la mattina si levavano molto pertempo, e chi andava alla Nu'nziata, e chi in Orto San Michele, e chi andava a cantare per le borgora, e spesse volte deliberavano, che quando avessono fatta la mattinata, si trovasseno al campanile di Santo Lorenzo a desinare, dove era uno oste, che sempre dava mangiare e bere a
Stranica 134 - No io. — Né io." Giunsono a questo modo in Arezzo, ed andarono all'albergo, dove spesso tirandosi da parte, con le mani alle gote, in una camera, non poterono mai ricordarsene. Dice l'uno quasi alla disperata: "Andiamo, Dio ci aiuti". Dice...
Stranica xiii - Traiano fu molto giustissimo signore. Andando un giorno con la sua grande cavalleria, contra suoi nemici, una femina vedova li si fece dinanzi, e preselo per la staffa e disse: — Messer, fammi diritto di quelli ch'a torto m'hanno morto il mio figliuolo! — E lo 'mperadore disse: — Io ti sodisfarò. quando io tornare. — Ed ella disse: — Se tu non torni?
Stranica 135 - Il vescovo saggio mise loro la mano in su le spalle, e disse: Or andate, e dite a quelli miei figliuoli, che ogni...
Stranica 142 - Come non sai? che dei avere parecchi grossi in ariento più di noi, e tu ce la cali a questo modo : è la compagnia del lupo la tua: tu hai nome Grazia, ma a noi se
Stranica 138 - Dante, come si canta uno cantare, e tramestava i versi suoi, smozzicando e appiccando, che parea a Dante ricever di quello grandissima ingiuria. Non dice altro, se non che s'accosta alla bottega del fabbro, là dove avea di molti ferri, con che facea l'arte; piglia Dante il martello e gettalo per la via, piglia le tanaglie e getta per la via, piglia le bilance e getta per la via, e così gittò molti ferramenti. Il fabbro, voltosi con uno atto bestiale, dice: Che diavol fate voi? siete voi impazzato?
Stranica 138 - Dante, fu dal detto cavaliere pregato che pregasse l' esecutore che gli fosse raccomandato. Dante disse che 'l farebbe volentieri. Quando ebbe desinato, esce di casa, ed avviasi per andare a fare la faccenda, e passando per porta San Piero, battendo ferro un fabbro su la 'ncudine, cantava il Dante, come si canta uno cantare,7 e tramestava i versi suoi, smozzicando e appiccando,3 che parea a Dante ricever di quello grandissima ingiuria.