Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Svesci 25-261829 |
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Stranica 266 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 53 - Quando un cor tante in sé virtuti accolse ? Benché la somma è di mia morte rea ! Per divina bellezza indarno mira, Chi gli occhi di costei giammai non vide Come soavemente ella gli gira : Non sa come Amor sana e come ancide, Chi non sa come dolce ella sospira E come dolce parla e dolce ride.
Stranica 189 - Istoria, s'io volessi contare l'orrore di quella notte infernale; e benché la verità sia molto maggiore di quello che si potesse dire, io dubito che le parole mie pareranno vane: che gruppi d'acqua? che venti? che tuoni? che orribile bombire del Cielo? che orrendo terremoto? che strepito spaventevole di mare? e che voci di tutto un sì gran popolo?
Stranica 292 - Per 1' altru' impoverir se' ricca e grande; Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.
Stranica 55 - ... col buon voler s'aita, rotto dagli anni e dal cammino stanco; e viene a Roma, seguendo '1 desio, per mirar la sembianza di colui ch'ancor lassù nel ciel vedere spera: così, lasso, talor vo cercand'io, Donna, quanto è possibile in altrui la disiata vostra forma vera.
Stranica 190 - Mille cavalieri napolitani , anzi più di mille erano venuti a cavallo là , come per trovarsi alle esequie della patria ; ed io messo in frotta con essi, cominciai a stare di meglio animo, avendo da morire in compagnia loro ; ma subito si levò un rumore grandissimo , che il terreno che ne stava sotto i piedi cominciava ad inabissarsi , essendogli penetrato sotto il mare . Noi fuggendo , ne ritirammo più all...
Stranica 286 - ... non nacqui Almen più presso al tuo fiorito nido: Ma assai fu bel paese ond'io ti piacqui.
Stranica 189 - ... atroce tempesta, con le croci e reliquie di santi, e con devote orazioni, piangendo, vennero ove io era con molte torce allumate: io, pigliato un poco di spirito, andai con loro alla chiesa, e gittati tutti in terra non facevamo altro che con altissime voci invocare la misericordia di Dio, ed aspettare ad ora ad ora che ne cadesse la chiesa sopra.
Stranica 284 - Ed ali' opinion sua cieca e dura , Esser felice non puo' tu giammai. La morte è fin d' una prigione oscura Agli animi gentili; agli altri è noia, di' hanno posto nel fango ogni lor cura. Ed ora il morir mio che si t'annoia, Ti farebbe allegrar , se tu sentissi La millesima parte di mia gioia. Cosi parlava; e gli occhi ave...
Stranica 188 - ... aspettare per vedere come si ponea la luna, la quale credo che fosse settima, ed aperta la finestra che guarda verso Occidente, la vidi avanti mezza notte ascondersi dietro il monte di San Martino, con la faccia piena di tenebre e di nubi; e serrata la finestra mi posi sopra il letto, e dopo...