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Belgioioso (Barbiano di) Carlo, conte, presidente della R. Accademia di Belle Arti in Milano. †

La nostra casa. 1877, in-16, di pag. VIII-488.

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Dal tugurio

La

Indice: La botte di Diogene. La casa preistorica. Bozzetto di genere. al palazzo. Stare a pigione. - Il giorno di San Michele. - Ospitalità, osteria, ospizio. camera da letto. Il capezzale porta consiglio. La cameretta d'una fanciulla. - Le prime ore del mattino. Fuori di casa. Le migliori custodi della casa. Il ritorno a casa. La bottega. Lo scrittoio e gli scritti. Lo studio del letterato e dell'arti

sta. La sala da pranzo.

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e i servitori. Un bel tipo divenuto raro.

Brera. Studi e bozzetti artistici. 1881, in-16, di pag. vI-478. . .

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Indice: Un po' di storia. Pensar prima per non pentirsi poi. I dilettanti. Una lezione di pittura. Il passo dell' uscio. Il disegno è la probità dell' arte. Il realismo è la democrazia dell' arte. > Le esposizioni di belle arti. Il pubblico nelle sale di Brera. Gli artisti nelle sale dell' esposizione. La stampa alla esposizione. I mecenati. Le associazioni soccorritrici dell'arte. - I nemici delle accademie. Schizzi dal vero. - Le confessioni di un pittore. - Le piccole miserie della vita artistica.

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Bellio Vittore, prof. di geografia alla R. Università di Pavia.

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Il mare. 1886, di pag. Iv-140, con 6 tav. colorate. (Manuali Hoepli). 1 50 Geografia elementare. Libro di testo ad uso delle scuole ginnasiali, tecniche e normali del regno d' Italia. 3a ediz. corretta con un' appendice: Sunto di storia d'Italia. 1894, in-8, di pag. vIII-256, con 63 carte geografiche e 58 illustrazioni 2 50

In questo libro allo scritto è unito l' atlante; il che è di utilità indiscussa per lo studio, e di vantaggio materiale per le famiglie, a cui risparmia una spesa. Vi sono poi alcune carte generali, e per tutti i fatti più importanti carte speciali, oltre a numerose incisioni illustrative dei fenomeni celesti, delle regioni tipiche delle varie zone, ecc. I nomi dei luoghi sono pochissimi, e sono quelli che si trovano nel testo.

La prima edizione è del 1891.

Cristoforo Colombo. 1892, di pag. vIII-160, con 10 tav. (Man. Hoepli).

1 50

<< Viene in buon punto il manualetto che l' editore Hoepli affidò al prof. Bellio. In esso è narrata succosamente la vita tempestosa del grande scopritore, e ne è posta in giusta luce la tenacità colla quale perseguì la sua idea da tutti combattuta, dando conto delle condizioni in cui si trovava l'arte del navigare e delle paurose superstizioni che ingombravano le menti. L'autore segue poi Colombo nei suoi quattro viaggi, narrando le peripezie, le persecuzioni, le ingiustizie infami ch' ebbe a soffrire e finalmente la sua morte in una povera casetta di Valladolid, nell'oblio di tutti quelli ai quali aveva donato un nuovo mondo. »

(Vedi Taramelli).

(G. RICCHIERI, nel Corriere della Sera).

Bellotti Giulio, prof. al R. Istituto Tecnico di Firenze.

Luce e colori. 1886, di pag. x-156, con 24 incisioni e uná tavola. (Manuali Hoepli)

Colori dei corpi.

Colori complementari.

L. 1 50
Intensità lu-

Variazioni

Indice: Nozioni preliminari. - Classificazione dei colori. minosa. Mescolanza di luci e di pigmenti colorati. prodotte nei colori dalla diversa illuminazione e dalla distanza. Contrasti successivi e simultanei. Estetica ed armonia dei colori. Applicazioni alla ornamentazione policroma ed alla pittura.

Belluomini Giuseppe, capo d'arte nelle Officine Ferroviarie della Rete Adriatica in Foggia.

Falegname ed ebanista. Manuale sopra la natura dei legnami indigeni ed esotici, la maniera di conservarli, prepararli, colorirli, e verniciarli, corredato del modo di farne la cubatura e delle nozioni di geometria pratica; opera indispensabile ai falegnami, ebanisti, stipettai, costruttori navali, costruttori di veicoli in generale, tornitori, scultori, dilettanti, ecc. 2a ediz. 1896, di pag. x-164, con 43 incisioni. (Manuali Hoepli) . . .

La prima edizione è del 1887.

2

Prontuario del peso dei metalli, ferri quadrati, rettangolari, cilindrici, a squadra, a U, a Y, a Z, a T, e a doppio T, e delle lamiere e tubi di tutti i metalli, opera utilissima per i negozianti di metalli, proprietari di officine meccaniche, costruttori navali, costruttori di materiale ferroviario, intraprenditori di lavori, calderai, fabbri, ecc. 1888, di pag. XXIV-248. (Man. Hoepli). 3 50 Manuale del fonditore di tutti i metalli, opera indispensabile ai fonditori in ghisa, in bronzo, in ottone, in campane, in caratteri tipografici ed altre industrie. 1889, di pag. 146, con 41 incisioni. (Manuali Hoepli). . . 2

Prontuario per la cubatura dei legnami rotondi e squadrati secondo il sistema metrico decimale, opera indispensabile ai negozianti di legnami, intraprenditori di lavori, costruttori navali, falegnami, ebanisti, dilettanti, ecc. 3a edizione corretta ed accresciuta. 1896, di pag. 204. (Manuali Hoepli). La prima edizione è del 1886.

2.50

Memoriale dell'operaio. Raccolta di cognizioni utili ed indispensabili agli operai tornitori, fabbri, calderai, fonditori di metalli, bronzisti, aggiustatori e meccanici. 3a ediz. aumentata. 1893, di pag. XIV-216. (Man. Hoepli). . 2

Indice: Dei bronzi. Degli ottoni. Leghe metalliche diverse. - Saldature. Nozioni generali sull' acciaio. - Delle cementazioni superficiali. Tempere diverse degli acciai e della ghisa. Incisione. - Delle vernici. - Tavole diverse. Teoria degli ingranaggi.

La prima edizione è del 1886.

Beltrami Eugenio, prof. nella R. Università di Roma e membro del Consiglio

superiore di pubblica istruzione.

(Vedi Collectanea mathematica).

Beltrami Luca, architetto, deputato al Parlamento.

Il Castello di Milano (Castrum Portæ Jovis) sotto il dominio dei Visconti e de gli Sforza, 1368-1535. 1894, in-8 gr., di pag. 740, con 178 inc. e 5 tav. L. 22 50 << In Luca Beltrami rivive l'artista del quattrocento con la finezza del gusto, la sicurezza della mano, l'originalità dello spirito, la razionalità della concezione che erano caratteristiche di quel tipo. Ma Luca Beltrami ha insieme le curiosità del critico moderno. Egli è rotto ai metodi della ricerca storica, come si vuole ai nostri tempi; egli ha l' amore e l'esperienza del documento; egli sa rintracciarlo, interpretarlo; non lo abbandona mai per seguire il volo della fantasia. Tutta la sua critica è fatta a base di storia ed è, pertanto, essenzialmente moderna. Non si potrebbe, dunque, immaginare uomo più adatto del Beltrami per disseppellire il Castello dalle brutture in cui l'avevano coperto quattro secoli di burrascose vicende. Qui ci voleva l'intuizione dell'artista, il quale, rivivendo nell' ambiente in cui il monumento è sorto, divinasse le intenzioni dei primi costruttori, e risentisse sicuramente le forme di cui le avevano vestite. Ci voleva l' erudito paziente ed acuto che sapesse controllare il lavoro della sua fantasia con lo studio delle fonti storiche, e non movesse un passo se prima non era confortato dalla riflessione e dalla prudenza. Il risultato dell'opera del Beltrami già si vede in alcune parti del vetusto Castello, improvvisamente ricomparse alla luce ed all' ammirazione, ed è poi consegnato nel volume che ci muove a scrivere e che è, per sè stesso, un vero monumento. » (GAETANO NEGRI, nella Perseveranza, n. 12444).

Guida storica del Castello di Milano, 1368-1894. 1894, in-16, di pag. 140 con 37 illustrazioni, 12 tav. ed una pianta del nuovo parco

La stessa eleg. legata in tela.

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1 50

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La Certosa di Pavia. Storia e descrizione (1396-1895). 1895, in-16, di pag. 182, con 70 incisioni e 9 tav. leg. 2

<< Cinque secoli stanno per compiersi dal giorno in cui Gian Galeazzo Visconti collocava con gran solennità la prima pietra della Certosa presso Pavia; eppure strano a dirsi - questo monastero che, per volere del fondatore, fu e rimane il più imponente che Italia vanti per la ricchezza dei tesori d'arte custoditi, attendeva ancora lo storico che, raccogliendo le sparse memorie, ne ricomponesse le vicende. Così il Beltrami, che nel suo recente libro La Certosa di Pavia, getta le basi sicure per una più ampia illustrazione, correggendo fin d'ora tante notizie erronee diffuse sul celebre monumento. Il volume è diviso in due parti; storia e descrizione. Nella prima l'autore stabilisce la data esatta della fondazione, 27 agosto 1396; il monastero, da Gian Galeazzo eretto per aderire al voto della moglie Caterina, cominciò per opera di tre ingegneri, Bernardo da Venezia, Giacomo da Campione e Cristoforo di Beltramo, che idearono e diressero i lavori. E il Beltrami colla massima diligenza narra le soste, le modificazioni, il sopraggiungere di nuovi artisti, fra i quali il Solari e l'Amadeo che compì la facciata. Le vicende artistiche sono intrecciate a quelle della guerra perchè nella Certosa fu condotto Francesco I dopo la battaglia di Pavia, e nel

parco vicino si accampavano le truppe degli stranieri che desolavano la Lombardia. » (L'Illustrazione Italiana).

<< Signor Beltrami's book is technical, historical, and scientific: still, for its quality of sympathy I should put it on the shelf, not among the row of red covers which are our common travelling companions, nor with the architectural text-books, but betwen Symond's Sketches and Bourget's Sensations d'Italie. » (P. WATERHOUSE, in Journal of the Royal Institute of British Architects, 1896 April).

Beltrami Luca, architetto, deputato al Parlamento.

Il Libro d' Ore Borromeo alla Biblioteca Ambrosiana, miniato da Cristoforo Preda Secolo XV - 1896, in-8, tav. XL in eliotipia e 70 pag. di testo; legato all'antica in tutta pergamena con fregi a oro e colori.

Edizione di soli 220 esemplari numerati.

L. 25

L'Officiolo di Casa Borromeo, che si conserva nella Biblioteca Ambrosiana, è un'insigne opera di minio di Cristoforo Preda, artista di singolare valore vissuto nella seconda metà del sec. XV, e rimasto lungamente sconosciuto, poichè soltanto quattro codici da lui miniati si conoscono con certezza.

Quaranta tavole in eliotipia, eseguite nella stessa dimensione dell' originale sopra negative del compianto fotografo C. Bachmeister riproducono fedelmente tutta la parte figurata ed ornamentale del Codice Borromeo; nel testo, che precede le tavole, l'architetto Luca Beltrami raffronta quest' opera di Cristoforo Preda colle altre dello stesso artista; descrive minutamente il codice e ne ricostituisce la storia con diligenti indagini per stabilire a qual persona della famiglia Borromeo sia stato destinato questo interessante cimelio dell'arte lombarda. Questa illustrazione del Codice viene dall' editore presentata in una elegante legatura in pergamena, con impressioni in oro appositamente eseguite, per modo da costituire un volume che sarà ambito ornamento nella biblioteca degli studiosi dell' arte.

S. M. la Regina Margherita si compiacque di gradire la dedica di questa artistica pubblicazione, fatta in soli 220 esemplari.

Storia documentata della Certosa di Pavia. Parte I. La fondazione della Certosa, e la costruzione del monastero durante il dominio di Gian Galeazzo Visconti. 1896, in-4 gr., di pag. 240, con 60 illustrazioni. (In lavoro). Nella ricorrenza del 5° Centenario della solenne cerimonia per la posa della prima pietra della Certosa presso Pavia (27 agosto 1396), l' architetto Luca Beltrami imprende la Storia documentata di questo insigne monumento, pubblicando un volume interamente dedicato al periodo della fondazione della Certosa, ed ai primi lavori compiuti durante il dominio di Gian Galeazzo Visconti.

Basandosi interamente sopra documenti in gran parte inediti, valendosi di antichi disegni ch' erano rimasti sconosciuti, ed approfittando della opportunità di consultare lo stesso monumento col mezzo di indagini compiute sul vecchio suo organismo, l' arch. Beltrami ha potuto ricomporre le vicende della fondazione del celebre monastero e cioè: le circostanze che hanno influito nella scelta della località, attigua al parco ducale, di cui il Beltrami ricostituisce

il recinto; il lungo periodo di preparazione, colle ripetute donazioni di possedimenti fatte da Gian Galeazzo, a favore del progettato monastero; l'azione costante del principale fautore Stefano Macone; l'ordinamento primordiale dei lavori; l'intervento di priori certosini e degli architetti del Duomo di Milano nell'operazione per il tracciamento delle fondazioni della chiesa. Raccolte tutte le notizie riguardanti la cerimonia della prima pietra, il Beltrami colla scorta del registro delle spese fatte alla Certosa nel 1396, narra le vicende dei lavori, menziona le provviste dei materiali e gli stipendi, rintraccia l'architetto cui può essere assegnata la paternità del concetto originario del monumento; segnala la esistenza di una sede provvisoria pei certosini alla Torre del Mangano, e ricostituisce la disposizione di questa sede: indica chi sia stato il primo priore del monastero, e quale autorità abbia avuto dal Visconti: descrive infine lo stato in cui si trovavano i lavori alla morte del fondatore (1402). Basandosi anche sopra i documenti del periodo di Giov. Maria e Filippo M. Visconti, il Beltrami traccia la disposizione originaria del monastero prima delle ripetute modificazioni che questo ebbe a subire per ridursi nella forma in cui oggi si presenta: e questa ricostituzione, compiuta graficamente con tavole geometriche che completano il volume, è destinata, al pari del testo, a destare un vivo interesse nel campo degli studiosi di questo importante monumento dell' arte lombarda, giacchè modifica radicalmente le opinioni generalmente accettate riguardo le origini e le prime vicende della Certosa. Alla parte documentaria, colla quale si chiude il volume, è riservato poi il compito, non solo di testimoniare la rigorosa fedeltà della narrazione storica fatta dal Beltrami, ma di sfatare tutte quelle asserzioni induttive che, anche recentemente, vennero fondate sopra una incompleta ed inesatta interpretazione dei documenti dell'epoca.

La parte illustrativa del volume è intimamente collegata al periodo cui si riferisce il testo; e mentre ricostituisce la disposizione originaria della Certosa, offre quanto ci è rimasto nel campo dell'arte di quell' epoca. Una parte notevole hanno, da questo punto di vista, i lavori in avorio dei primi anni della Certosa, e cioè il trittico d'altare, ancora conservato nella Chiesa, e le casse eburnee, che scomposte formano oggi l' adornamento di una casa patrizia milanese.

Beltrami Luca, architetto, deputato al Parlamento.

L'arte religiosa negli arredi delle chiese in Lombardia. Raccolta di 80 tavole in eliotipia con testo storico e descrittivo. (In lavoro).

L'Esposizione Eucaristica tenutasi in Milano nel settembre del 1895, col radunare molti oggetti d'arte religiosa sparsi nella vasta diocesi milanese, che in gran parte erano ancora sconosciuti agli studiosi, ha messo in evidenza la opportunità, non solo di conservare il ricordo di quegli oggetti con riproduzioni in eliotipia, ma di farne argomento per uno studio completo dell'arte religiosa in Lombardia. L'architetto Luca Beltrami, il quale si assunse tale compito, dopo avere fatto la scelta degli esempi più interessanti e tipici dell'arredamento religioso, presentati all' Esposizione Eucaristica, ha colmato alcune lacune, che nel complesso di questa Esposizione risultavano

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