La vita italiana nel risorgimento (1815-1831), Opseg 1R. Bemporad & figlio, 1897 |
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Stranica 159 - Po: la terra lombarda vi aspetta, la terra lombarda che divorerà i suoi nemici allo apparire della nostra vanguardia. Guai a colui che una diversa opinione sulle cose interne dello stato allontanasse da questa necessaria deliberazione ! Egli non meriterebbe né di guidar soldati piemontesi né di portarne l
Stranica 39 - Né posso esprimere con quale amore e' fussi ricevuto in tutte quelle provincie che hanno patito per queste illuvioni esterne: con che sete di vendetta, con che ostinata fede, con che pietà, con che lacrime. Quali porte se li serrerebbano ? quali populi li negherebbano la obedienzia?
Stranica 46 - Grato mi è il sonno, e più l'esser di sasso: mentre che il danno e la vergogna ' dura, non veder, non sentir, m'è gran ventura; però non mi destar; deh parla basso!
Stranica 57 - Per me cara, felice, inclita riva ove sovente i pie leggiadri mosse colei che vera al portamento Diva in me volgeva sue luci beate, mentr'io sentia dai crin d'oro commosse spirar ambrosia l'aure innamorate.
Stranica 36 - Cesar mio novello. l' sono ignuda, e l'anima pur vive: Or mi coprite col vostro mantello. Poi francherem colei, che Dante scrive Non donna di provincie, ma bordello; E piane troverem tutte sue rive. Non degna speranza, e ambizioni bieche, codeste del Visconti : alle quali il più libero de...
Stranica 119 - ... accanita resistenza che opposero. La notte stessa il Duca scriveva al Governatore di Reggio una letterina, che è un gioiello : « questa notte è scoppiata contro di me una terribile congiura. I cospiratori sono in mia mano. Mandatemi il boia».
Stranica 108 - Un soir qu'à l'hôtel de Ligne on jouait aux épitaphes , M. de Bonnay fit celle-ci , qui nous amusa longtemps : \ Ici gît le prince de Ligne : II est tout de son long couché; Jadis il a beaucoup péché , Mais ce n'était pas à la ligne. Le marquis de Bonnay...
Stranica 219 - ... che accompagna sempre l'uomo grande e infelice, e fatto risaltare da certi tratti d'ironia socratica nei quali va a metter capo di tanto in tanto lo sdegno e il dolore di lui, quando è giunto al segno che fa traboccare le anime manchevoli in rabbiose declamazioni o in roventi sarcasmi.
Stranica 142 - Egli è soprattutto quando i miei corni da caccia suonano una rapida e viva marcia, e mi veggo sfilar davanti i miei giovani di aspetto ardito e quasi dispettoso, che il mio sangue bolle e ribolle dentro le vene.
Stranica 204 - Leggiadramente d'un ornato ostello che a lei d'Arno futura abitatrice 55 i pennelli posando edificava il bel fabbro d'Urbino, esce la prima vaga mortale, e siede all'ara, e il bisso liberale acconsente ogni contorno di sue forme eleganti, e fra il candore 60 delle dita s'avvivano le rose mentre accanto al suo petto agita Tarpa.