Poesie italiane: tratte da' migliori autoriPresso l'autore, 1802 - Broj stranica: 186 |
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accenti addio affetti alfin allor alma altrui Amor anch aprica avea bella cangia canto CARLO MARIA MAGGI Catone cesura Chè Ciel Ciglio per occhi Clori colpa crin crudel dicea diletto dolce Ecco Endecasillabi fido figlio fiori FRANCESCO de Lemene FRANCESCO PETRARCA fugge FULVIO TESTI Galatea giorno GIOVANNI DELLA CASA GIROLAMO GIGLI gloria guerrier istesso l'alma lagrime lascia lieto lode mai Ti sovverrai medesimo merto METASTASIO miro morir mortali morte nemico Nice ninfa Nume ognor onor padre PAOLO ROLLI particella riempitiva pastore patria periglio Petrarca petto piacer piange pianto piè pietà poesia Italiana poeti poetica rima Rosa sangue sdegno sdrucciolo Serse Sesto sillaba Sonetto sonno sorte sospiri speme spoglie Sposa stelle strofa sudor suol superbo Temist Temistocle terra Tito trovi ultime sillabe vede vedrai vegga versi VINCENZO DA FILICAJA virtù vocale volto
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Stranica xiv - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Stranica 59 - SOLO e pensoso i più deserti campi Vo misurando a passi tardi e lenti, E gli occhi porto, per fuggire, intenti, Ove vestigio uman l'arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi Dal manifesto accorger de le genti, Perchè negli atti d'allegrezza spenti Di fuor si legge com...
Stranica 32 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...
Stranica 59 - ... sì ch'io mi credo ornai che monti e piagge e fiumi e selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Stranica xv - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.
Stranica xvii - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 182 - Ch' eran con meco, e dimandar del pane. Ben se' crudel, se tu già non ti duoli, Pensando ciò ch' il mio cor s' annunziava: E se non piangi, di che pianger suoli ? Già eran desti, e 1
Stranica 183 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 184 - Poscia che fummo al quarto dì venuti , Gaddo mi si gittò disteso a' piedi , Dicendo: padre mio, che non m'ajuti?
Stranica 58 - Vedrà, s'arriva a tempo, ogni virtute, Ogni bellezza, ogni real costume Giunti in un corpo con mirabil tempre. Allor dirà che mie rime son mute, L'ingegno offeso dal soverchio lume: Ma se più tarda, avrà da pianger sempre. SONETTO CXCI. - 211. Pensando a quel dì in cui lasciolla « trista, teme della salute di lei. Qual paura ho quando mi torna a mente Quel giorno eh