Storia della letteratura italiana di Francesco de Sanctis, Opseg 1

Naslovnica
A. Morano, 1897
 

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Stranica 244 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli sono...
Stranica 254 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia, Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Stranica 253 - Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i
Stranica 141 - Volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abbominevoli cattivi d'Italia , che hanno a vile questo prezioso Volgare, lo quale, se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri ; al cui condotto vanno li ciechi, delli quali nella prima cagione feci menzione.
Stranica 233 - Prima ch' io fuor di puerizia fosse, Volsimi alla sinistra col rispitto Col quale il fantolin corre alla mamma. Quando ha paura o quando egli è afflitto, Per dicere a Virgilio: Men che dramma Di sangue m' è rimasa che non tremi ; Conosco i segni dell
Stranica 245 - Fulvido di fulgore, intra due rive Dipinte di mirabil primavera. Di tal fiumana uscian faville vive...
Stranica 236 - O isplendor di viva luce eterna ! Chi pallido si fece sotto l'ombra Si di Parnaso, o bevve in sua cisterna, Che non paresse aver la mente ingombra Tentando a render te qual tu paresti Là dove armonizzando il ciel t'adombra, Quando nell'aere aperto ti solvesti?
Stranica 259 - L' alto trionfo del regno verace, Dammi virtù a dir com' io lo vidi. Lume è lassù, che visibile face Lo Creatore a quella creatura, Che solo in lui vedere ha la sua pace; E si distende in circular figura in tanto, che la sua circonferenza Sarebbe al sol troppo larga cintura.
Stranica 231 - Alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Lete si passasse, e tal vivanda Fosse gustata senza alcuno scotto Di pentimento che lagrime spanda.
Stranica 245 - Pareva a me che nube ne coprisse Lucida, spessa, solida e pulita, Quasi adamante che lo sol ferisse. Per entro sè l'eterna margherita Ne ricevette, com' acqua recepe Raggio di luce, permanendo unita. S'io era corpo, e qui non si concepe Com...

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