L'entrata di Dante nel paradiso terrestre: lettura

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N. Zingarella, 1890 - Broj stranica: 35
 

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Stranica 20 - Lasciasser d' operare ogni lor arte ; Ma con piena letizia, l' ore prime Cantando, riceveano intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime Tal, qual di ramo in ramo si raccoglie Per la pineta, in sul lito di Chiassi, Quand' Eolo scirocco fuor discioglie.
Stranica 12 - Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m'adorno; Ma mia suora Rachel mai non si smaga Dal suo miraglio, e siede tutto giorno. EH' è de' suoi begli occhi veder vaga, Com' io dell'adornarmi con le mani; Lei lo vedere e me l'ovrare appaga 80.
Stranica 27 - l più bel né 'l più giocondo da tutta l'aria ove le penne stese; né se tutto cercato avesse il mondo, vedria di questo il più gentil paese, ove, dopo un girarsi di gran tondo, con Ruggier seco il grande augel discese: culte pianure e delicati colli, chiare acque, ombrose ripe e prati molli. Vaghi boschetti di soavi allori, di palme e d'amenissime mortelle, cedri et aranci ch'avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle, facean riparo ai fervidi calori de' giorni estivi con lor...
Stranica 19 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suoi che d' ogni parte oliva. Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento. Per cui le fronde, tremolando pronte, 1o Tutte quante piegavano alla parte U...
Stranica 1 - Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Stranica 12 - Nell' ora, credo, che dell' oriente Prima raggiò nel monte Citerea, Che di foco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e cantando dicea: Sappia, qualunque il mio nome domanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m...
Stranica 1 - ntendo ben, donne mie care. XLII Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione, ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente.
Stranica 20 - Non potea rivedere ond' io m' entrassi : Ed ecco più andar mi tolse un rio, Che inver sinistra con sue picciole onde Piegava l' erba che in sua ripa uscio. Tutte l' acque che son di qua più monde, Parrieno avere in sé mistura alcuna, Verso di quella che nulla nasconde ; Avvegna che si muova bruna bruna Sotto l' ombra perpetua che mai Raggiar non lascia sole ivi né luna. Coi pie ristetti e con gli occhi passai Di là dal fiumicello, per mirare La gran variazion de...
Stranica 27 - 1 più bel né '1 più giocondo Da tutta l'aria ove le penne stese; Né se tutto cercato avesse il mondo, Vedria di questo il più gentil paese, Ove, dopo un girarsi di gran tondo, Con Ruggier seco il grande augel discese: Culte pianure e delicati colli, Chiare acque, ombrose ripe e prati molli. Vaghi boschetti di soavi allori, Di palme e d'amenissime mortelle, Cedri et aranci ch'avean frutti e fiori Contesti in varie forme e tutte belle, Facean riparo ai fervidi calori De...
Stranica 20 - Per maraviglia tutt' altro pensare, Una Donna soletta, che si già Cantando, ed iscegliendo fior da fiore, Ond

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