La divina commedia, Opseg 2

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Presso Tommaso Masi e Comp., 1817
 

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Stranica 99 - A' miei portai l'amor che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi «*» Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch'ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, •*« Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, •*> Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Stranica 124 - Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per più amore ch' ai primi effetti di lassù tu hai, laudato sia '1 tuo nome e '1 tuo valore da ogni creatura, com'è degno di render grazie al tuo dolce vapore. Vegna ver noi la pace del tuo regno, che noi ad essa non potem da noi, s'ella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler gli angeli tuoi fan sacrificio a te, cantando ' Osanna ', cosi facciano gli uomini de
Stranica 82 - Non avea pur natura ivi dipinto ; Ma di soavità di mille odori Vi facea un incognito indistinto. Salve, Regina, in sul verde e 'n su...
Stranica 425 - ntelletto fatto di pietra, ed impetrato, tinto, sì che t'abbaglia il lume del mio detto, voglio anco, e se non scritto, almen dipinto, che '1 te ne porti dentro a te per quello che si reca il bordon di palma cinto...
Stranica 276 - Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte, quando dicesti: 'Secol si rinova; torna giustizia e primo tempo umano, e progenie scende da ciel nova'.
Stranica 410 - Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov
Stranica 351 - Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo, che soave vento...
Stranica 90 - Le uscì di bocca, e con sì dolci note, Che fece me a me uscir di mente. E l' altre poi dolcemente e devote Seguitar lei per tutto l' inno intero, Avendo gli occhi alle superne rote.
Stranica 290 - Tant' è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che molto amai, Quanto in bene operare è più soletta : Che la Barbagia di Sardigna assai ' Nelle femmine sue è più pudica Che la Barbagia dov
Stranica 78 - Luogo è laggiù, non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della morte, avante Che fosser dall

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