La divina commedia, Opseg 2

Naslovnica
Borroni e Scotti, 1855 - Broj stranica: 813
 

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Stranica 243 - Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista , Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava a' suoi capegli simigliante De' quai cadeva al petto doppia lista.
Stranica 297 - A' miei portai l' amor che qui raffina. O, diss' io lui, per li vostri paesi Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. 172 Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Stranica 446 - Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Stranica 368 - Che sono in voi, sì come studio in ape Di far lo mele : e questa prima voglia Merto di lode, o di biasmo non cape. Or perché a questa ogni altra si raccoglia, Innata v' è la virtù, che consiglia, E dell'.
Stranica 265 - Ed egli a me : Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su, e men fa male. Però quand' ella ti parrà soave Tanto, che il su andar ti fia leggiero, Come a seconda giù andar per nave ; Allor sarai al fin d' esto sentiero : Quivi di riposar l
Stranica 300 - Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de' suoi primi guai ; E che la mente nostra , pellegrina Più dalla carne e men da...
Stranica 476 - Le sette ninfe, con quei lumi in mano Che son sicuri d' Aquilone e d' Austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco, senza fine, cive Di quella Roma onde Cristo è Romano; Però, in pro del mondo che mal vive, Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi, Ritornato di là, fa che tu scrive.
Stranica 483 - Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina Come può seguitar la mia parola ; E veggi vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina. Ond' io risposi lei : Non mi ricorda Ch' io straniassi me giammai da voi, Nè honne coscienza che rimorda.
Stranica 467 - Piacer, quanto le belle membra in ch' io Rinchiusa fui, e sono in terra sparte : E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.
Stranica 411 - Tant' è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che molto amai, Quanto in bene operare è più soletta : Che la Barbagia di Sardigna assai ' Nelle femmine sue è più pudica Che la Barbagia dov

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