Conferenze dantesche a Milano. Capelli Luigi Mario. (Giorn. dant., VIII, 57). [856 430). - Per la fortuna di Dante in Francia. (Giorn. dant., VIII, [857 A prop. del libro del Bouvy, Voltaire et l'Italie (Paris, 1898). Ancóra del « Tesoro » nelle opere di Dante. (Giorn. dant., V, 548). [858 Il « Timeo » nell'opera di Dante. (Giorn, dant., II, 470). [859 Capetti Vittorio. - Sulle tracce di Virgilio. (La nostra Scuola, 1898). [860 Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VI, 28. Sulla composizione artistica del Canto VIII del « Purga torio». (La nostra Scuola, II, 3-4). [861 Recens. di G. Mazzoni, Bull. d. Soc. dant. it., VI, 85. [862 I sette P. (Bibliot. d. Scuole ital., IX, 8-9). Studio dei precedenti di quell' artificio dantesco usato per denotare i sette peccati capitali. – Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VIII, 124. Perché Raab sia nel sommo grado della sua spera. (La Cultura, n. s., III, 342). Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., I, 87; Giorn. dant., IV, 85. [863 Di una relazione simbolica tra i due monti Ida del Poema dantesco. (Bibl. d. sc. it., ser. 2a, VIII, ni. 7 e 8). [864 L'Ida frigio del sogno (Purg., IX) e l' Ida cretese del Veglio (Inferno, XIV, 98). Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VI, 196. Capineri L. – Guido Cavalcanti e la sua Ballata « Perch' io non spero di tornar giammai ». (Fanf. della dom., XX, 31). [865 Caporali Cesare. Viaggio di Parnaso; L'esequie di Mecenate; Gli avvisi di Parnaso. (Del Balzo. Poesie di mille autori, ecc., Roma, 1897, V, 349 e 412). [866 Capovilla Agostino Ferdinando. – La « Divina Commedia » presentata senza commenti, ovvero riproduzione del Poema dantesco ad uso delle scuole e delle famiglie. 2a edizione riveduta, ampliata e corretta. Rocca S. Casciano, L. Cappelli tip.-edit., 1896, 8°, pp. 200. [867 La Divina Commedia », presentata senza il sussidio dei commenti all' intelligenza de' giovani. Rocca S. Casciano, L. Cappelli, tip.-edit., 1894, 8°, pp. 160. [868 - Perché Dante non è popolare. (Roma letter., III, n. 19). [869 Capparozzo Giuseppe. [Epigramma sopra un assiduo studioso di Dante]. (Mazzoni, Epigrammi ital., Firenze, 1896, p. 31). [870 Cappon James. - The Legend of Ulysses in Dante and Tennyson. (Queen's Quarterly, I, 305; II, 62). [871 Capranica Lu. - Re Manfredi Storia del secolo XIII. Seconda edizione. Milano, F.lli Treves, tip.-edit., 1894, voll. tre, 16°, pp. XVI-354, 355, 356. [872 Caprin Giuseppe. - [La «grotta di Dante » a Tolmino]. (Caprin, Alpi Giulie, Trieste, 1895, p. 31). [873 Il Trecento a Trieste, con illustrazioni policrome. Trieste, Stabilimento artistico tipogr. G. Caprin, Casa libraria F. H. Schimpff, editore, 1897, 8° fig., pp. 253-(4). [874 Sommario: I. Panorama esterno. II. Munizione ed armamento. III. Entro le mura. IV. La giustizia. V. Dominio e magistrature dependenti. VI. Chiese. VII. Confraternite e maestranze. VIII. Commercio. IX. Mode del tempo. X. Abbigliamenti. XI. Feste, giuochi e spettacoli. XII. Dissensioni civili. XIII. Guerra con Venezia. XIV. Fine dell' indipendenza del Comune. Capsoni Gina. - Se Dante sia nato di nobile stirpe. Pavia, tip. Fusi, 1898, 8°, pp. 51. [875 Al nobilem virum Dantem de Allegheriis del documento sangimignanese; alla tradizione de' più antichi commentatori del Poema; al Boccaccio che afferma la famiglia del Poeta derivata dagli Elisei; a tutti gli argomenti che si raggruppano intorno al parentado del Poeta, alle amicizie sue, al matrimonio, alla vita politica, ecc. »; (a Dante stesso, forse, se tornasse al mondo, a gloriarsi della sua nebiltà di sangue!) la signorina Capsoni non può credere. « Dante >> ela sentenzia « non nacque di nobile stirpe ». Ma - si affretta a soggiungere ciò non toglie nulla alla gloria dell' immortale poeta!» - Recens. di A. S. Barbi, Bull. d. Soc. dant. it., IV, 19. Carabellese Francesco. Una bolla inedita e sconosciuta di Celestino V. (Arch. Stor. ital., serie quinta, XVI, 4). [876 Caravetta G. - Virgilio e Dante: confronti critici fra la « Eneide » e la « Divina Commedia ». Palermo, A. Reber, 1898, 16". Carbonara [da] p. Michele. Cfr. Carbone Michele. [877 Carbone C. Gli opuscoli del V Celestino. (Celestino V ed il sesto centen. della sua incoronaz. Aquila, 1894, p. 321). [878 Carbone Ludovico. – Facezie, edite con prefazione da Abdel-kader Salza. Livorno, Raffaele Giusti, edit., (Firenze, tip. di Enrico Ariani), 1900, 16°, pp. xxxvI-(2)-81. [879 È il 4o vol. della Racc. di rarità storiche e lett., diretta da G. L. Passerini. Si riferiscono a Dante le facezie 69 a 71, riprodotte dopo la stampa del Vermiglioli (Di alcuni scritti inediti di L. C., nel Giorn. arcadico, 1828) altre cinque volte (cfr. Papanti, Catalogo dei novellieri italiani in prosa, Livorno, 1871) e poi dal Papanti (Dante secondo la tradizione, ecc., Livorno, 1873, pp. 110 e segg.). Carbone Michele [p. Michele da Carbonara]. - Dante e Pier Lombardo, con prefazione e per cura di Rocco Murari. 2a ed., Città di Castello, S. Lapi, tip.-edit., 1897, 16°, pp. 87. [880 È il vol. 44-45 della Coll. d. opusc. dant., dir. da G. L. Passerini. Ne fu fatto un estratto in carta a mano, di pochissimi esemplari, « a spese di S. Rosen ». Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VI, 73. Carboni Costantino. - La sintesi filosofica del pensiero dantesco. Pitigliano, tip.-edit. della « Lente », di O. Paggi, 1899, 8°, pp. 174. [881 Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VIII, 126; Giornale st. d. Lett. ital., XXXIII, 150; Giorn. dant., VI, 414; VII, 137; Bibliot. ital., VI, 196. - A Dante: [Sonetto]. (Biblioteca ital., III, 1). [882 Carboni Costantino. Il passaggio dell'Acheronte. (Giorn. dant., II, 41). 171). Una pretesa contraddizione dantesca. (Giorn. dant., III, [883 [884 Inf., I, 61 e segg. La Beatrice di Dante. (Giorn. dant., III, 59). [885 Alighieri-Ariosto. (Bibl. ital., IV, 56). Cfr. Giorn. dant., VII, 137. [886 Se Dante sia Minerva oscura. (Bibl. ital., III, 1). [887 Riassume la seconda conferenza del corso dantesco tenuta dal compianto dantista conte Giovanni Franciosi nella sala della Palombella in Roma. Conferenza nella quale il F. vuol dimostrare che l'opera maggiore di Dante non pecca affatto di oscurità nel concetto, nella fantasia e nella parola. Il passato, il presente e l'avvenire nell'idea fondamentale dei tre regni danteschi. (Bibl. ital., IV, 4). [888 Saggio del libro: La sintesi filosofica del pensiero dantesco (cfr. Giorn. dant., VI, 416). La « seconda morte ». (Giorn. dant., II, 430). Inf., I, 117. [889 Ancóra della « seconda morte ». (Giorn. dant., III, 35 e 185). Inf., I, 117. [890 Trilogía dantesca: [Sonetti]. (Bibl. ital., VI, 13). [891 Carboni Gaetano. Dante Alighieri, avec une lettre-préface de E. Cuntamine de Latour. Dessins de P. Testard. Paris, 1891, 8°, pp. 32-(1). [892 Ediz. fuori di commercio. Carcò Greco Vincenzo. Arrigo Testa e i primordi della lirica italiana: Saggio critico. Palermo, F.lli Marsala editori, 1898, 16°, pp. 18. [893 Intorno allo studio di A. Zenatti, pubblicato nella Bibl. crit. d. Lett. it., dir. da Francesco Torraca. Cardamone Raffaello. - Intorno al XXVIII Canto dell'<< Inferno» di Dante: Lettura. Torino, tip. Salesiana, 1899, 8°, pp. 29. Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VIII, 256. [894 Cardo Giulio. – Controversia dantesca. Dell'arte della lana in Cologna veneta. Novara, tip. Miglio, 1894, 24°, pp. 15. [895 Vuol provare che D. nel 63 del XXIII Inf., allude a Cologna veneta, dove a' tempi del Poeta fioriva l'arte de' pannilani. - Storia di Cologna veneta. Venezia, tip. Mutuo soccorso fra compositori tipografi, 1896, 8°, pp. 490. [896 Vi si parla, tra altro, del lanificio. « L'arte della lana in Cologna, di cui fa cenno Dante (Inf., XXIII, 63) sorse nel secolo XII, per opera di frati Umiliati che in progresso di tempo la resero fiorente ». Prospera si conservò a tutto il secolo XV, come rilevasi da frammenti di registri e di carte sfuggiti alle distruzioni ed agli incendi che subirono gli archivi della città. Nel sec. XV, anche senza gli Umiliati, l'arte della lana era in grande onore in Cologna, dove « eran soli da panni alle Chioare (stenditoi fuori di Porta Romana) ed in via Purgo (de' panni) ed al ponte della Fossa rabbiosa in Baldaria ». I pannilani che vi si fabbricavano erano di tre specie: grosso e da strapazzo, detto anche da navigare: sottile, che serviva per calze; fino, di gran durata, detto trelizza. L'arte si mantenne viva fin verso la metà del Cinquecento. Cardona Enrico. Per un libro su Dante. Napoli, tip. del Commercio, 1895, 16°, pp. 7. [897 Il libro che dà occasione a queste inutili osservazioni è L'ideale nella divina Commedia di Filippo Scirè-Laganà. Carducci Giosue. lia: 13 giugno 1891). L'originale di Dante. (Gazz. dell'Emi [898 Lo stemma che si vede miniato nel cod. Braidense è ancora nel Riccardiano 1010, e può essere stato apposto dall'amanuense fiorentino per corredo d'illustrazione blasonica al maggior nome della famiglia Allighieri, come Antonio Panizzi fece imprimere lo stemma dei Boiardi nel frontespizio ai Sonetti e Canzone di Matteo Maria Boiardo da lui pubblicati in Londra nel 1835. E può questo stemma essere stato anche d'altra famiglia, che degli Allighieri. - A proposito della memoria di F. Carta, Di un aneddoto dant., Roma, 1891. Cfr. G. L. Passerini, Di una supposta copia dell' originale della « Commedia » e dell'arme antica di D. A., Venezia, 1891. |