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Alinari Vittorio. Concorso per un'illustrazione della << Divina Commedia ». Firenze, S. tip., 1900, 8°, p. 4. [302

Allegri Alessandro. - Fantastica visione di Parri da Pozzolatico moderno poderaio in pian di Giullari. All' onorandissimo messer Dante Alighieri. (Del Balzo, Poesie di mille autori, ecc., Roma, 1897, V, 485). [303

Alleram Gyula.

Dante es muvei. (Religio Vallàs, II,

nn. 5-13; 18-22; 26-28; 37-39).

[304

Studio intorno a Dante e le sue opere. Cfr. Giorn. dant., X, 44. Allievi I. Detrattori di Dante nel Settecento. (Gazz. lett., XIV, 28).

[305

Allmayer A. Fra Giovanni da S. Gimignano, guardiano del Convento de' Minori in Sarzana nell'anno 1308. (Miscell. st. d. Valdelsa, II, 39).

[306 Altoviti Antonio. - Sonetto sopra Dante. (Del Balzo, Pocsie di mille autori, ecc., Roma, 1893, IV, 91).

[307

Alunno Francesco. Sonetto. (Del Balzo, Poesie di mille autori, ecc., Roma, 1897, V, p. 222).

[308

Alvaro Filippo. - Un simbolo nella « Divina Commedia ». Siracusa, tip. La Provincia, 1899, 8°, p. 42.

[309

Intorno ai versi 106-111 del XVI dell' Inferno. La corda che Dante aveva intorno cinta non è un vizio e nemmeno una virtú etica, né il cordone de' francescani. Non l'umiltà, come afferma il Biagioli, o la vigilanza, come pensa il Fraticelli, o la buona fede, come credono il Tommaseo e l' Andreoli, o la scaltrezza come scrive il Mauro; la corda è l'adattamento di Dante alla vita pubblica, tra i partiti, e perciò un mezzo per ormeggiare con la lonza, e per cavarsela a mala pena nella selva selvaggia, tanto da non rimanere addirittura soverchiato e schiacciato. Se non che, accortosi Dante che « Firenze e le altre regioni italiane non potevano, in tanto agitarsi di cupidigie sfrenate, reggersi senza il freno d'un capo civile con la sede in Roma e avente l'imperio della terra », e perduta ogni speranza di poter con la personale abilità politica mettere un riparo ai mali gravissimi che affliggevano Firenze, lascia gittare quella corda della quale non sa piú che farsi e se ne serve come di richiamo per Ge

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rione, e gli diventa uno de' tanti mezzi artistici e simbolici dei quali nella ricchezza feconda della sua natura ei dispone, per sormontare e insieme abbellire gli ostacoli portentosi che si frappongono al suo fatale andare. » Cfr. Bull. d. Soc. dant. ital., VII, 311.

Alvisi Edoardo. Nota al canto XI (versi 43-75) del Paradiso di Dante Alighieri. Città di Castello, S. Lapi, tip. edit., 1894, 16o, pp. 57.

[310

È il 12 vol. della Coll. di opusc. dant., dir. da G. L. Passerini. Contiene, oltre una breve prefazione dell' Alvisi, Fr. Johannis de Parma Commertium paupertatis.

Il libro delle origini di Fiesole e di Firenze, pubblicato su tre testi del secolo XIII. Parma, tip. Ferrari e Pellegrini, 1895, 24°, pp. [126].

[311 Amaducci Paolo. - Notizie storiche su gli antichi conti di Bartinoro. (Atti e Memorie della r. Deputazione di storia patria per la prov. di Romagna, 3 Serie, XII, 46).

[312

Sommario: 1. Il Castrum Jesubcum feudo della Chiesa Romana. 2. La Gens Honestia. 3. Serie dei conti. 4. Il conte Ugo I. 5. Il conte Girardo I. 6. Il conte Girardo II. 7. Il conte Cavalcaconte I. 8. Il conte Rainerio. 9. La contessa Adruda e Rainerio suo figliuolo. 10. Il conte Cavalcaconte II. 11. Appendici, Documenti dell'Archivio arcivescovile di Ravenna.

La chiesa di Polenta: Ode di Giosuè Carducci con dichiarazioni e commento. Bologna, ditta Nicola Zanichelli, 1899, 8', di pp. 63.

[313

Amalteo Francesco. Dante in Friuli (Pagine friul., VII, 67).

P. 7).

[314 Lettere. (Fiammazzo, Bricciche dantesche, Udine, 1894,

[315

Amati Amato. I proemi nella « Divina Commedia ». Padova, Randi, 1891, 8°, pp. 21.

[316

Dagli Atti e memorie d. r. Acc. d. sc., lett. ed arti, VII, 155. II I Canto dell'Inferno è il prologo di tutta la sacra rappresentazione; il Canto II della stessa Cantica è veramente il proemio dell'Inferno in piena e precisa concordanza col I del Purgatorio e col I del Pa

radiso; ed anche vi hanno punti di concordanza fra il III dell' Inferno, il II del Purgatorio e il II del Paradiso. Onde resulta che il divino Poeta « come base delle linee d'arte, sí nel piccolo che nel grande monumento a Beatrice, ha prescelto la sacra antichissima formola del ternario; trentatré sono i componimenti poetici piú o meno completi della Vita Nuova, trentatré i Canti di ogni Cantica della Divina Commedia ». A p. 17 l'A. mostra credere che la « digressione del Veltro» non fosse inserta nel Proemio generale prima del 1319, e che le parole componenti la parola Veltro corrispondano numericamente a « cinquecento dieci e cinque ».

Amati Amato. - Le condizioni morali di Milano nel IV secolo secondo s. Ambrogio. Passi Ambrosiani riprodotti in Dante e nel Parini. (Rendiconti del r. Ist. lomb. di sc. e lett., serie 2a, XXXI). [317

Il padre Amati, cosí benemerito degli studi ambrosiani, si propone di dimostrare in una nota speciale che l'avvocato de' tempi cristiani Del cui latino Agostin si provvide (Par., X, 118-120) è il grande Santo milanese, del quale Dante lamentava il poco studio tra la gente di chiesa (Jacet Ambrosius in neglectis clericorum latibulis, in Ep. Card. ital.. 7). I ravvicinamenti peraltro che l'Amati fa del noto passo di Dante sulla corruzione delle donne fiorentine con un luogo delle opere del Santo (De Elia, XVIII, 66), e del castigo divino che loro predice il Poeta, col castigo che anche Ambrogio minaccia alle femmine del suo tempo (in Psalm., I, 24), non sono, o, almeno, non paiono, facili raccostamenti fra due scrittori che trattano lo stesso argomento. - Cfr. anche Bull. d. Soc. dant. it., VII, 265.

Ambasceria [L'] di Dante Alighieri a San Gimignano: VI centenario. VII Maggio MDCCCXCIX. Siena, tip. S. Bernardino, 1899, in fol. fig. pp. 4.

[318

Questo numero unico, pubblicato in occasione delle feste sangimignanesi in onore di Dante, contiene: U. Nomi Pesciolini, Un ricordo dopo sei secoli (intorno all'Ambasceria dell'Alighieri al Comune di S. Gimignano); Onorata Grossi Mercanti, Nella Cappella di Santa Fina; Mario Foresi, O torri belle........ (versi); A. Conti, Lettera al proposto Ugo Nomi, in nome dell' Accademia della Crusca; Antonio Fiammazzo, A S. Gimignano (sonetti); C. A. Neri, Dante esule a Rarenna (versi); U. Nomi Pesciolini, Epigrafe in onore di Dante; Onorata Grossi Mercanti, Una preghiera di Dante alla Vergine nella cappella di santa Fina; C. A. Neri, A Dante Alighieri (versi); U. Nomi Pesciolini, Per l'Ambasceria di Dante Alighieri (salmo); G. Manni, A Dante per le feste di S. Gimignano (inno per musica); Rosmunda Tomei Finamore, Dante in S. Gimignano (sonetti).

Ambrosi Francesco. - Epilogo storico-filosofico-naturale della « Divina Commedia » esposto al popolo nell'occasione che si erige in Trento il monumento a Dante Alighieri. Trento, Stab. tip. lit. Sestoni e Vitti, 1896, 8°, pp. 161.

[319

Il conte Ugolino. (Mente e cuore, 1 apr. 1895). [320

Ambrosi L. La psicologia dell'immaginazione nella storia della filosofia: esposizione critica. Roma, Soc. edit. Dante Alighieri, (tip. di G. Baldi) 1898, 8o, pp. XXXIV-562. [321

Nel cap. IX l'A. vuol « far vedere come, allorché D. ordina la mole delle sue singole creazioni poetiche in quella portentosa unità di concezione che è appunto la Divina Commedia, ha piena e chiara coscienza delle leggi che governano l'immaginazione, di cui mostra il successivo inalzarsi dall'aspetto sensitivo all'aspetto intellettivo, non meno che dalle basse regioni infernali la visione passa all'alto empireo celeste, svolgendo cosí tutta una teoria psicologica, per quanto espressa in forma poetica, intorno alla facoltà di cui fa cosí degno uso ». Cfr. Bull. d. Soc. dant. it., VI, 75.

American Dante Society. V. Dante Society [American].

Amico U. A. - Il calen di maggio del 1274, dal latino del prof. Vito Vaccaro. (Centenario [Nel VI] della Visione dantesca. Palermo, 1900, p. 223).

Amicus.

[322

A proposito di Beatrice Portinari e del suo cen

tenario. (Conversaz. della Dom., IV, 19).

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[323

Polemica dantesca. (Goliardo, I, 6 e 7).

[324

Rispondendo alle osservazioni del Campani (cfr. Gior. dant., n. 152) sui versi 82-85 del XV dell'Inferno, conclude che se Giovanni Villani, storico contemporaneo, lasciò scritto aver Brunetto Latini insegnato pubblicamente rettorica e filosofia, e se il Boccaccio e Benvenuto, i piú autorevoli commentatori e quasi contemporanei di D. chiaramente lo affermano, conseguenza strettamente logica vuole che nessun' altra interpretazione si debba dare al verso mi mostravate (sic) come l'uom si eterna, se non quella comune, o sia quella universalmente accettata, che Brunetto Latini fu un vero e proprio precettore di Dante.

Anarratone Claudio. - Pro Dante. (Corr. d'It.. I, 64). [325

Andreoli Raffaello, comment. V. Alighieri D., La Divina Commedia. Firenze, 1891.

Angeletti Nazareno. Per la cronologia del « Convivio >> e del « De vulgari Eloquentia ». Città di Castello, S. Lapi, tip. edit., 1886, 16°, pp. xv-99.

Angelitti Filippo.

[326

Sulla data del viaggio dantesco desunta dai dati cronologici e confermata dalle osservazioni astronomiche riportate nella « Commedia ». (Atti dell'Acc. Pontaniana, XXVII).

[327

Recens. di D. Marzi, Bull. d. Soc. dant. it., V, 81; di S. De Chiara, Giorn. dant., V, 522; di N. Zingarelli, Rass. crit. d. Lett. ital., III, 214.

Sull'anno della visione dantesca: nuove considerazioni in replica a una critica di Demetrio Marzi. (Atti dell' Acc. Pontaniana, XXVIII).

[328

L'A. stesso riassume« in maniera serenamente oggettiva » la contenenza di questo scritto, nel Bull. d. Soc. dant. it., VI, 129; dove son pur da vedere, sullo stesso argomento (pp. 139 segg.), « alcuni schiarimenti » del sign. Marzi. – Cfr. Giorn. dant., VII, 134.

Intorno ad alcuni schiarimenti sull'anno della visione dantesca. Palermo, tip. Matematica, 1899, 8o, pp. 16.

Notizia di F. Pintor, nel Bull. d. Soc. dant. it., VII, 223.

[329

Le stelle che cadono e le stelle che salgono: Lettera aperta al Direttore del Giornale dantesco ». (Giorn. dant., VI, 375). [330

Le regioni dell'aria nella « Divina Commedia » nota. (Giorn. d. Soc. di sc. nat. ed econ., XII).

Cfr. Giorn. dant., X, 164.

[331

Le regioni dell'aria nella « Divina Commedia ». (Memorie del R. Oss. astron. di Palermo: I, 5).

[332

Ricorrendo ad Aristotile chiarisce come Dante pensasse divisa l'atmosfera. L'allusione al « primo giro » del Purg. I, 45, ribadisce riferirsi all'orizzonte. Nel Purg. V, 37-40, crede siavi allusione alle

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