Le rime, Opseg 2

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Coi tipi della Minerva, 1837
 

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Stranica 422 - Vostra mercé, cui tanto si commise, Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte . Qual colpa , qual giudicio, o qual destino, Fastidire il vicino Povero ; e le fortune afflitte e sparte Perseguire ; e 'n disparte Cercar gente , e gradire , Che sparga '1 sangue, e venda l'alma a prezzo? Io parlo per ver dire , Non per odio d...
Stranica 297 - 1 mio cor seco insieme Saliro al ciel , dieci altri anni piangendo. • Omai son stanco , e mia vita riprendo Di tanto error, che di virtute il seme Ha quasi spento; e le mie parti estreme, Alto Dio, a te devotamente rendo, Pentito e tristo de' miei si spesi anni; Che spender si deveano in miglior uso, In cercar pace ed in fuggir affanni.
Stranica 364 - Qua' figli mai, quai donne Furon materia a sì giusto disdegno? Una parte del mondo è che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi, Tutta lontana dal cammin del Sole. Là, sotto i giorni nubilosi e brevi, Nemica naturalmente di pace, Nasce una gente a cui '1 morir non dole.
Stranica 571 - A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a poco manca, Tenendo al fin il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi , Essendo '1 spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Stranica 332 - Vergine umana e nemica d'orgoglio, del comune principio amor t'induca; miserere d'un cor contrito, umile, ché se poca mortal terra caduca amar con sì mirabil fede soglio, che devrò far di te, cosa gentile? Se dal mio stato assai misero e vile per le tue man resurgo, Vergine, i...
Stranica 299 - Soccorri ali' alma disviata e frale , E '1 suo difetto di tua grazia adempì : Si che, s'io vissi in guerra ed in tempesta, Mora in pace ed in porto; e se la stanza Fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che...
Stranica 716 - 1 bel guardo soave de' più begli occhi che si vider mai, ch...
Stranica 422 - 1 fianco, Che memoria de l'opra anco non langue, Quando, assetato e stanco, Non più bevve del fiume acqua che sangue. Cesare taccio, che per ogni piaggia Fece l'erbe sanguigne Di lor vene, ove '1 nostro ferro mise.
Stranica 330 - Por fine al mio dolore; dt' a te onore, ed a me fia salute. Vergine, in cui ho tutta mia speranza, Che possi e vogli al gran bisogno aitarme; Non mi lasciare in su l'estremo passo: Non guardar me, ma chi degnò crearme : No '1 mio valor, ma l'alta sua sembianza, Che in -me ti mova a curar d'uom si basso. Medusa, e 1
Stranica 433 - Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.

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