Memorie di religione, di morale e di letteratura

Naslovnica
1844
 

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Stranica 395 - Qual lodoletta, che in aere si spazia Prima cantando, e poi tace contenta Dell'ultima dolcezza che la sazia; Tal mi sembiò l'imago della imprenta Dell'eterno piacere, al cui disio Ciascuna cosa, quale ell'è, diventa.
Stranica 394 - Io mi rivolsi attento al primo tuono, E, Te Deum laudamus, mi parea Udir in voce mista al dolce suono.
Stranica 150 - 1 terren ch'l' toccai pria? Non è questo '1 mio nido, Ove nudrito fui si dolcemente ? Non è questa la patria in ch'io mi fido, Madre benigna e pia, Che copre l'uno e l'altro mio parente? Per Dio, questo la mente Talor vi mova ; e con pietà guardate Le lagrime del popol doloroso, Che sol da voi riposo, Dopo Dio, spera : e, pur che voi mostriate Segno alcun di pietate...
Stranica 203 - Gersen, ogni creatura ti sarebbe specchio di vita e libro di santa dottrina; poiché non avvi creatura per quanto picciola e vile, la quale non rappresenti la bontà di Dio.
Stranica 471 - Provvedimenti, che a mezzo novembre Non giunge quel che tu d' ottobre fili. Quante volte del tempo che rimembre, Legge, moneta, offizio, e costume Hai tu mutato,, e rinnovato membre! E se ben ti ricordi, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in sulle piume, • Ma con dar volta suo dolore scherma.
Stranica 150 - E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede.
Stranica 149 - De' quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l'animo a sé, e dal noioso pensiero rimuoverlo, almeno per alcuno spazio di tempo; appresso il quale, con un modo o con altro, o consolazion sopravviene, o diventa la noia minore.
Stranica 394 - ... qual prender si suole quando a cantar con organi si stea ; perchè qui pure ci ha due idee distinte di canto e di suono. Ed ha ragione il Torelli ad esclamare : come dolce il suono della porta che rugghiava? nè credo che medicasse punto questa stranezza., chi scrisse sotto alla esclamazione di lui: qui dolce è figurato, e s'intende gradito e piacevole } perchè oltre a ciò bisognerebbe inferire che l'Angelo stesse a far girar la porta su' cardini affine di accompagnare il Te Deum di quelle...
Stranica 157 - Che non possa tornar l' eterno amore , Mentre che la speranza ha fior del verde . Ver' è, che quale in contumacia muore Di santa Chiesa, ancor eh' al fin si penta , Star li convien da questa ripa in fuore Per ogni tempo, ch'egli è stato, trenta, In sua presunzion, se tal decreto Più corto , per buon prieghi, non diventa Vedi oramai , se tu mi puoi far lieto , Revelando alla mia buona Gostanza , Come m' hai visto, e anco esto divieto : Che qui, per quei di là, molto s'avanza .
Stranica 389 - Così disse il Maestro: e quegli in fretta La man distese, e prese il Duca mio, Ond'Ercol sentì già la grande stretta ! ). Tale è la lezione comune di questa terzina. Il quegli che distese le mani era Antéo; e prese Virgilio affine di metterlo giuso, dove Cocìto la freddura serra. Come interpretano gli espositori? la prima cosa fanno una sinchisi di questi versi, e la raddirizzano così : distese le mani, onde...

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