La divina commedia di Dante Alighieri in un volumeS. Schletter, 1843 - Broj stranica: 267 |
Ostala izdanja - Prikaži sve
Uobičajeni izrazi i fraze
Acheronte alcun Allor altra altrui amor anima appresso ARGOMENTO Arno assai avea Barbariccia beato Beatrice bella buon CANTO DECIMO CANTO SESTO CANTO SETTIMO CANTO VIGESIMO cerchio ch'è Ch'i Christo ciascun ciel colui cominciò convien cotal cotanto credo Dante DANTE ALIGHIERI dico dietro dimanda dinanzi disio dissi divina divina Commedia dolce donna dritto drizzò duca eterno Eunoè facea favella fece fiamma Flegias fummo fuoco gente Gerion giro giuso grido guarda imagine Indi Inferno l'altro l'anima l'ombra lieta loco luce lume maestro maraviglia mente mondo monte mortal mosse mostra nvidia occhi omai padre parea parlar parole passo piange pianta Piccarda piè poco poeta Poscia pria puote quà quinci quivi raggio ragion rispose ruota santa sanza senti spiriti spirto stella suso terra tosto TRIGESIMO trista veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volte
Popularni odlomci
Stranica 42 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Stranica 1 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Stranica 185 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Stranica 216 - O Donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose, quante io ho vedute, Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m'hai di servo tratto a liberiate Per tutte quelle vie, per tutt' i modi, Che di ciò fare avean la potestate.
Stranica 224 - Diretr' a me, che non era' più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta : Ma dinanzi dagli occhi de' pennuti Rete si spiega indarno, o si saetta.
Stranica 40 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso. La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.. Mentre che l' uno spirto questo disse, L' altro piangeva sì, che di pietade Io venni meno sì com' io morisse ; E caddi, come corpo morto cade.
Stranica 18 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Stranica 238 - Come un poco di raggio si fu messo " Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi;
Stranica 22 - Disse : per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare, Più lieve legno convien che ti porti.
Stranica 209 - Lume è lassù, che visibile face Lo Creatore a quella creatura, Che solo in lui vedere ha la sua pace : E si distende in circular figura In tanto, che la sua circonferenza Sarebbe al sol troppo larga cintura.