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Kopisch-Paur: Dante's Gottliche Komödie. Uebersetzung, Kommentar und Ablhandlungen über Zeitalter, Leben und Schriften Dante's. Von « August Kopisch ». Dritte Auflage, durchaus redivit, berichtigt und ergänzt von Dr. a Theodor Paur». Mit Illustrationen von Yean d'Argent (La divina Commedia di Dante. Traduzione, commento e dissertazioni sui tempi, la vita e le opere di Dante. Per Augusto Kopisch. Terza edizione intieramente ri veduta, corretta ed aumentata dal dott. Teodoro Paur. Con illustrazioni di Yan d'Argent). Berlino, Brachvogel & Boas, 1887. Un volume di XVI e 731 pag. in-8° grande, con tavole. È il lavoro del 1882, al quale si aggiunsero le illustrazioni del D'Argent. La traduzione è in versi sciolti. Cfr. « Dante in Germania » II, p. 264 e seg.

Puttkamer, Alberta von: Francesca's da Rimini Erzählung ihrer Liebe mit Paolo Malatesta (Il racconto di Francesca da Rimini de' suoi amori con Paolo Malatesta). Traduzione dell'episodio Inferno, V, 97-142, pubblicata nel « Magazin für die Litteratur des In-und Auslandes» del 30 aprile 1887, pag. 257.

Soartazzini, G. A. Die deutschen Uebersetzungen von Dante's Göttlicher Komödie (Le traduzioni tedesche della divina Commedia di Dante). Dieci appendici della « Neue ZürcherZeitung, Agosto 1883, num. 227-238.

Vi si parla di tutti i traduttori tedeschi di Dante, e vi si danno saggi di una trentina di traduzioni tedesche del poema sacro.

9. SCRITTI ILLUSTRATIVI DELLA DIVINA COMMEDIA.

Berger, F.: Dante's Lehre vom gemeinen Wesen (Dottrina di Dante concernente la cosa pubblica). Berlino, 1891. Programma scolastico.

Cassel, Paulus: Aus Literatur und Geschichte. Abhandlungen (Dissertazioni letterarie e storiche). Berlino 1885. 2 carte, 347 e 74 pag. in-8°.

Una delle dissertazioni raccolte in questo volume è dedicata al Veltro di Dante, il quale per l'autore è il simbolo dello Spirito santo.

Cassel, Paulus: Il Veltro, der Retter und Richter in Dante's Hölle. Ein Sendschreiben an Oberbibliothekar Dr. Reinh. Köhler in Weimar (Il Veltro, il liberatore e giudice nell'Inferno di Dante. Lettera al dott. R. Köhler, bibliotecario a Weimar). Berlin, Saalischer Verlag, 1890. 18 pag. in-8°.

Döllinger, I. von: Dante als Prophet (Dante considerato come profeta). Discorso letto nella seduta pubblica dell'Accademia delle scienze a Monaco, il 15 nov. 1887, pubblicato nella « Allgemeine Zeitung », 1887, num. 335, 336 e 338 Beilage. Ristampato nel libro dell'autore: « Akademische Vorträge (Lezioni accademiche). Nordlingen, Berk, 1888, in-8° pag. 78-117.

Eokleben, Selmar: Die älteste Schilderung vom Fegefeuer des heil. Patricius. Eine liiterarische Untersuchung (La più antica descrizione del purgatorio di S. Patrizio. Studio letterario). Halle, Max Niemeyer, 1885. 61 pag. in-8°.

Feist, A. Chi per lungo silenzio parea fioco ». Inf. I, 63. Pubblicato nella « Zeitschrift für romanische Philologie », 1886, X, 567.

Feist, A: Paolo und Francesca, Inf. V, 88-138. Nella stessa « Zeitschrift für romanische Philologie», 1887, XI, 131-133.

Fritzsche, C. Die lateinischen Visionen des Mittelalters bis zur Mitte des 12. Iahrhunderts (Le visioni latine del medioevo sino alla metà del secolo XII). Studio inserito nelle Romanische Forschungen, 1886, II, p. 247-249. 1887, III, p. 337-369.

Gietmann. Gerhard, S. I. Die Göttliche Komödie. und ihr Dichter Dante Alighieri (La divina Commedia e il suo poeta Dante Alighieri). Freiburg i. B. Herder, 1885. XII e 426 pag. in-8° picc.

Questo libro consta di quattro parti. La prima (p. 1-95) tratta in dieci capitoli di Dante e delle sue opere; la seconda (p. 96-212), in undici capitoli, dell' Inferno, la terza (p. 213-332), essa pure in undici capitoli, del Purgatorio, la quarta ed ultima (p. 333-426), in dodici capitoli, del Paradiso.

Gietmann, G. S. I. Beatrice. Geist und Kern der Dante' schen Dichtungen (Beatrice. Lo spirito ed il midollo della poesia dantesca). Freiburg i. Br. Herder, 1889. XIV e 198 pag. in-12°. Frontispicio. Prefazione, p. III-XIX. Indice. 1. La poesia allegorica di Dante, P. 1-47. - 2. Beatrice considerata come allegoria della Chiesa di Cristo, p. 48-69. Beatrice una persona storica ? p. 70-152. - 4. L'inno (der Hochgesang) a Beatrice, p. 153-198.

3. Fu

Gittermann, I. M. Ezzelin von Romano. I. Theil: Die Gründung der Signorie, 11941244 (Ezzelino da Romano. Parte I: Fondazione della Signoria, 1194-1244), Stuttgart, 1890. XVI e 164 pag. in-8°.

L'appendice sopra Sordello e Cunizza (p. 93-96) fu tradotta in italiano e pubblicata nell'Alighieri del 1891, II, p. 392-394.

Goldschmidt, Lothar: Die Doctrin der Liebe bei den italienischen Lyrikern des 13. Jahrhunderts (La dottrina dell' amore nei poeti lirici italiani del secolo XIII). Breslavia, W. Koebner, 1889. 2 carte e 56 pag. in-8.

Graefe, B. Dante's Göttliche Komödie als Quelle vom II. Theil des Goethe' schen Faust (La divina Commedia di Dante considerata come sorgente della seconda parte del Fausto di Goethe). Studio inserito nella « Allgemeine conservative Monatsschift », fasc. maggiogiugno 1889.

Hermann, E. Ueber Dante's Göttliche Komödie (Sulla divina Commedia di Dante). Lipsia, Fok, 1889. 38 pag. in-4°. Programma scolastico.

Hettinger, Franz: Die Göttliche Komödie des Dante Alighieri mach ihrem wesentlichen Inhalt und Charakter dargestellt. Ein Beitrag zu deren Würdigung und Verständniss (La divina Commedia di Dante Alighieri esposta nel suo contenuto essenziale e nel suo carattere. Contribuzione all'apprezzamento ed all'intelligenza del poema). Col ritratto di Dante dipinto da Giotto. Seconda edizione corretta ed aumentata. Freiburg i. B. Herder, 1889. XII e 618 pag. in-8° picc.

La prima edizione si pubblicò nel 1880 (vedine l'indice delle materie « Dante in Germ. »> II, 226 e segg.). Questa seconda edizione è aumentata di 32 pag., avendo l'autore fatto tesoro delle pubblicazioni dantesche posteriori alla prima edizione.

Klette, Theodor: Beiträge zur Geschichte und Litteratur der italienischen Gelehrtenrenaissance (Contribuzioni alla storia e letteratura della Rinascenza scientifica in Italia). 2 parti; Greifswald, Abel, 1888-1889. V e 59, V e 110 pag. in-8°.

Il primo fascicolo contiene: Di Giovanni Conversano e di Giovanni Malpaghini da Ravenna. Con una digressione sopra Emmanuele Chrysoloras ed i lettori pubblici di Dante a Firenze.

Il fascicolo secondo contiene: Leonardi Aretini ad Petrum Paulum Istrum dialogus, Pubblicato per la prima volta nella sua integrità.

Kradolfer, I. Die antiklericalen Stellen bei Dante (I passi anticlericali nelle opere di Dante). Studio pubblicato nella « Protestantische Kirchenzeitung », Berlino, Reimer, 1892, num. 46-50.

Lilienkron, Rochus: Die Insassen des vierten Dante' schen Sünderkreises (Gli abitatori del quarto cerchio dell' Inferno dantesco). Pubblicato nella « Zeitschrift für vergleichende Litteraturgeschichte und Renaissance-Litteratur», 1889, III, p. 24-45.

Paur, Theodor: Das früheste Verständniss von Dante's Commedia. Nach den Glossen der alten Commentare zu den zwei ersten Gesängen des Inferno (L'interpretazione primitiva della Commedia di Dante, secondo le chiose dei commenti antichi ai due primi canti dell' Inferno). Estratto dal Neues Lausitzische Magazin », vol. LXIII, p. 251 e segg. Görlitz, Remer, 1888, 59 pag. in-8° grande.

Frontespizio.

Prefazione, p. 3.

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I. Senso letterale ed allegorico. I commenti antichi, p. 5. II. Schizzo letterale dei due primi canti dell' Inferno, p. 9. III. Chiose anonime pubblicate dal Selmi, p. 11. IV. Commento di autore anonimo (Ser Graziolo, cancelliere di Bologna), p. 12. V. Iacopo di Dante e Bosone d'Agobbio, p. 14. VI. Iacopo della Lana, p. 16. VII: L'Ottimo commento, p. 18. VIII. Pietro di Dante, p. 19. IX. Giovanni Boccaccio, p. 22. X. Chiose attribuite al Boccaccio, p. 32. XI. Benvenuto Ram

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baldi, p. 33. — XII. Commento d'anonimo pubblicato dal Fanfani, p. 45. — XIV. Guiniforte delli Bargigi. Landino, Vellutello, Daniello da Lucca, Castelvetro, p. 48. XV. Particolarità, P. 51 XVI. Schizzo allegorico. Conclusione, p. 56. Indice, p. 59.

Paur, Theodor: Dante uber den Adel (Dottrine di Dante sulla nobiltà). Estratto dal « Neues Lausitzische Magazin » Vol. LXVI. S. 1. et a. (Görlitz, 1891). 12 pag. in-8° grande.

Seeber, I. Ueber die « neutralen Engel » bei Wolfram von Eschenbach und Dante (Gli Angeli neutrali» nelle opere di Wolframo da Eschenbach e di Dante). Nella « Zeitschrift für deutsche Philologie », 1891. XXIV, p. 32-37.

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Simmel. Georg: Dante's Psychologie (La psicologia di Dante). Studio pubblicato nella Zeitschrift für Völkerpsychologie und Sprachwissenschaft », Vol. XV, 1884, pag. 18-69 e 239-276.

Thoma, A. Dante und Iohannes (Dante e S. Giovanni). Articolo stampato nella Protestantische Kirchenzeitung, Berlino, Reimer 1886, num. 15.

Zehle, Heinrich: Laut-und Flexionslehre in Dante's divina Commedia (Glottologia della Divina Commedia). Marburg, Elwert 1886. 79 pag. in-8° gr.

10. STUDI SULLE OPERE MINORI DI DANTE.

Maas, A. Dante's Monarchie (La Monarchia di Dante). Tübingen, Conrad, 1891. 56 pag. in 8°. Dissertazione dottorale (cfr. Wegele).

Schirmer, W. C Dante Alighieri's Stellung zu Kirche und Staat, Kaiserthum und Papsthum. Eine Studie (Dottrine di Dante Alighieri concernenti la Chiesa e lo Stato, il papato e l'impero. Studio). Düsseldorf, Schrobsdorff, 1891. 35 pag. in 8°.

Tobler, A. Zu Dante's Convivio IV, 12 (Sopra un luogo di Dante nel Convivio, IV, 12). Studio pubblicato nella « Zeitschrift für romanische Philologie », Vol. XV, 1891, p. 514-517.

Wegele, F. X. War der Dichter der Göttlichen Komödie der Verfasser der Schrift • De Monarchia? (È il poeta della divina Commedia l'autore del trattato De Monarchia ?) Pubblicato nella « Deutsche Zeitschrift für Geschichtswissenschaft », Vol. VI, 1891, p. 78-80. Combatte l'opinione del Maas, il quale sostiene che il De Monarchia non sia roba di Dante.

Wickhoff, Franz: Die Gestalt Amors in der Phantasie des italienischen Mittelalters (La forma di Amore nella fantasia del medioevo italiano). Stampato nel « Jahrbuch der K. preus. sischen Kunstsammlungen», Vol. XI, 1890, pag. 41-53.

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litico.

Per il Dilli che non mucci di Dante, Inferno, XXIV, 127, l'autore spiega : digli che non nasconda, che non taccia; intendendo che Vanni, tuttochè scaltro e svelto e raggiratore, non riuscì ad ingannare l'Alighieri che lo conobbe uom già di sangue e di corrucci, e lo tenne sempre colpevole del sagrilego furto commesso, o tentato, nella sagristia de' belli arredi. Si può tuttavia dubitare sempre se il pistojese fu un malfattore vulgare o un delinquente po(103 Filomusi-Guelfi Lorenzo. Il verso « Che quel dinanzi a quel di retro gitta ». (In La Biblioteca delle Scuole italiane. Anno V, no. 18). Di questo verso (Paradiso, XII, 117) son tre interpretazioni; la prima nettamente formulata dal Talice ista familia (francescana), quae primo est mota recte, ita mutata est, quod proicit lapides sequente, idest contradicit ei; la seconda del Landino: e' soi frati (di san Francesco) e' quali da principio si mossono drieto a l'orma di san Francesco seguitando e' suoi precepti et exempli sono tanto rivolti, che pongono le dita de' piedi dove lui ponea el calcagno: vanno al contrario colla vita et co' costumi; la terza, che è di pochissimi, dal Biagioli e dal Cesari. Il Biagioli : « che quel dinanzi », « che quel dinanzi », ecc. va a ritroso come i gamberi. L'espressione del testo gitta quel», ecc. s'ordina così: gitta (pone) quel dinanzi » « » « (la parte anteriore del piede) « a quel di retro » (al luogo dove san Domenico (sic) pose quel di retro », cioè la parte posteriore del piede; il Cesari: cioè, come il Poeta fe' camminare gl' indovini (Inferno, XX) de' quali, per esser travolti, ognuno « Di retro guarda e fa ritroso calle e vuol dire che camminando i suoi frati sopra le orme del Padre in contrario, posano le dita de' loro piedi sopra il calcagno di lui; e il calcagno loro sulle sue dita. Ci sarebbero anche altre due interpretazioni: quella del Tommasèo e quella dell'Andreoli: ma non sono da prender sul serio. Delle tre interpretazioni riportate, la prima è

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affatto arbitraria, la seconda, per quanto accettata dai più, non si regge su troppo solide basi ; la terza è, per non dir altro, prova manifesta di una gran leggerezza. In conclusione, secondo il Filomusi-Guelfi. l' interpretazione letterale del terzetto 113-117 del XII di Paradiso La sua famiglia che si mosse dritta Coi piedi alle sue orme, è tanto volta. Che quel dinanzi a quel di retro gitta, è questa: la famiglia di san Francesco, che seguì dritta le orme del maestro, oggi è tanto volta, che rivolge il davanti al di dietro: supplendo all'ellissi, rivolge il davanti al luogo ove prima era rivolto il didietro. In altri termini: i francescani d'oggi son volti completamente, fanno strada diametralmente opposta a quella che facevano prima; e per usare un modo dello stesso Dante (benchè ad altro proposito) tengono il viso ove prima tenevano il dosso; o, ancora, con maggior brevità, son volti retrorso, come lo stesso Dante, anche a proposito d'ordini monastici, scrive del fiume Giordano (Paradiso, XXII, 94). Si potrà obiettare che quel gitta per rivolge è un po' duro. Ma si rifletta, anzitutto, che è in rima e poi, che nelle frasi gettar lo sguardo, la voce, gettarsi al cattivo o all' avaro, gettare in faccia un' accusa, gettar l'occhio a terra, e simili, il verbo gettare vale, appunto, rivolgere. Anzi se, più che rivolgere, il verbo gettare in queste frasi significa rivolger bruscamente, con impeto, o con violenza, o che so io: anche questa sfumatura di significato calza a maraviglia; poichè può benissimo essere stato nell'intenzione di Dante l'accenno a un rivolgersi rapido, brusco, quasi violento de' francescani; come certo dovè pensare a un rapido e brusco rivolgere degli occhi, quando di Venedico Caccianimico, pauroso d'esser riconosciuto, ebbe a scrivere (Inferno, XVIII, 48): tu che l'occhio a terra gette. Infine, fosse anche un po' duro quel gitta per rivolge, sarà sempre men duro che per pone, come nella interpretazione comune. (104 La difesa di Dante di Gaspare Gozzi, nuovamente pubblicata da A. Galassini. (Recensione in Nuovo risorgimento. Vol. III, ni. 9 e 10).

Fontana V.

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Buona cosa ha fatto il professor Galassini ripublicando, con una bella e dotta prefazione e l'aggiunta di molte note, questa difesa di Dante scritta più che un secolo fa da Gaspare Gozzi, ben noto maestro nell'arte di dire in modo arguto e piacevole cose pensate e gravi. Il valente professore ottimamente pensò che la Difesa fosse fra le operette utili ai giovini delle scuole secondarie classiche, lasciando agli insegnanti la cura di illustrare quei veri che non vide lo scrittore del secolo scorso, e di spiegare quelli ch'egli soltanto intravide e che la scienza ha posto più tardi in piena luce. Così lo scritto del Gozzi può fornire materia amplissima ed utile al commento della divina Commedia : utile sopra tutto a' giovini scolari. (105 Galassini A. Cfr. no. 105. Gambinossi-Conte Teresa. I luoghi d'Italia rammentati nella divina Commedia raccolti e spiegati alla gioventù italiana. (Recensione firmata B. in La Cultura. Anno II della nuova serie, ni. 19-20; e in Roma letteraria. Anno I, no. 15).

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Gozzi Gaspare. Cfr. no. 105.

Kraus Franz Xaver.

(106

Luca Signorelli's Illustrationen zu Dante divina Commedia. (Recensione firmata R. d. T. in La Cultura. Anno II della nuova serie, ni. 19-20).

Il volume del Kraus contiene più di quanto promette il titolo. Infatti, dopo un cenno sul duomo d'Orvieto e dopo la riproduzione dell'interpretazione data dal Crowe e dal Cavalcaselle dei mirabili freschi di soggetto dantesco del Cortonese, il Kraus tratta della loro fortuna e nota come sfuggissero ad una esatta e compiuta valutazione. Le tavole che adornano questo splendido libro ci offrono il piacere di ritemprarci in quello spirito robusto e in quel genio artistico di una volta: esse ingentiliscono l'animo e il costume e ci persuadono che il più bel mezzo di unificare la patria ce lo lasciarono i letterati e gli artisti che in ogni parte d'Italia diffusero il culto di Dante messaggero di pace. Cfr. no 95. (107

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