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1420

stria.

130. POLA Geremia di Capodistria nel da Capodi- 1420 al 4 di decembre ascese alla cattedra vescovile della sua patria. Dopo due anni della sua assunzione ebbe il merito di veder rimesse alla sua chiesa le reliquie de' santi Nazario ed Alessandro, come fu accennato al capitolo secondo parlando di S. Nazario. Dopo quattro anni di sede passò agli eterni riposi. Egli fu in prima canonico, e decano di quella cattedrale, nella quale anche fu consacrato vescovo al 30 marzo 1421 per mano di Giacomo Ballardi vescovo di Trieste, coll'intervento di Fantino Valaresso vescovo di Parenzo, e di Andrea Veneto dominicano vescovo di Satriano nel calabrese Ughelli p. 390. Naldini p. 92.

1426

131. SARDO Fra Pietro da Pirano minor da Pirano, conventuale, dal pontefice Martino V. ottenne la tiara episcopale di Lecce in terra di Otranto secondo il Naldini pagina 300, dietro il Waddingo, e secondo l'Ughelli T.ıx., ove dice Fr. Petrus de Pirano ord. min. electus 1426 16 kal. decembris, tantum annos 3 plus, minusque sedis: hujus meminit ex lib. obbligat. Lucas Vadingus T. v.

Annal. min. Il Farlati però nell'Illirico Sacro Tom. VII. pag. 388 redarguisce di errore gli autori suddetti, trovando Fra Pietro vescovo di Alessio nell' Albania, e non già di Lecce, come dagli atti concistoriali: ann. 1426 5 kal. decembris provisum est ecclesiæ Lexien. vacant. per translat. D. Andreæ ad ecclesiam Arbarensem de persona F. Petri de Pirano ord. minorum. Nel 1438 era il nostro Fra Pietro in Pirano, mentre in data dei 8 di novembre di quell'anno concesse indulgenza ai suoi piranesi per l'altare di S. Cattarina posto nella collegiata di S. Giorgio della sua patria. Il diploma è portato per intiero dal Farlati, ed incomincia: Petrus Piranensis Dei et apostolica sedis gratia Alexiensis episcopus. Dice il Naldini, ch'egli era soggetto dotto, ed invecchiato nelle cattedre delle più insigni università. Ignorasi il giorno del la sua morte, e la durata del suo episcopato, ma si vede aver oltrepassati gli anni dodici in quella sede.

132. DA MUGGIA Giovanni vescovo di Scardona, si riscontra dagli atti di Roma:

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3 kal. augusti 1431 provisum fuit ecclesiæ scardonensis per obitum Fr. Joannis ord. eremitarum de persona domini Jacobi plebani S. Joannis de Mugla, præsentis in curia. Si pretende che fosse della famiglia Martinusia, ricca, nobile e valorosa della Croazia. Ebbe una sorella maritata nella famiglia Utifsenovich, dalla quale nacque il cardinale, che volle chiamarsi il cardinale Martinusio, in memoria del zio. Giovanni fu pievano di Muggia nell' Istria, e probabilmente anche nativo di quel luogo.

Nel 143 trovandosi a Roma per gli affari della sua parrocchia, l'ardente di lui zelo nel promovere il culto divino, la prudenza e desterità nel maneggio degli affari, la somma integrità, e singolare dottrina non rimasero ignorate al pontefice Eugenio IV., mentre ammirando in lui queste eccellenti qualità, lo dichiarò vescovo di Scardona. Le gesta di lui nell' episcopato sono ignorate, essendo perite tutte le carte, gli atti, e documenti di quella curia nel saccheggio e rovina della città. (Farlati Illyr. Sacr. T. IV. p. 22). ·

133. FRA LODOVIco, ossia Luigi Traversari da Pirano min. conv., teologo de' più scienziati del suo secolo, nel 1436 fu fatto vescovo di Segna, da Martino V. secondo il Naldini (Corogr. di Capod. p. 301), e secondo il Farlati (Ill. Sacr. T. iv. p. 127) dal pontefice Eugenio IV. giusta il diploma pontificio: Dilecto filio Lodovico de Pirano el. segnien. ecclesiarum utilitates etc. Postmodum ecclesia Segnense ex eo vacante, quod venerabilem fratrem nostrum Joannem anconitanum, tunc Seignensem episcopum, licet absentem, vinculo absolventes, eum ad ecclesiam Anconitanam tunc vacantem auctoritate apostolica duximus transferendum, præficiendo eum illi in episcopum, et pastorem etc. Dat. Bononiæ an. 1436. 4. id. augusti anno sexto. Dopo sei mesi fu traslocato al vescovato di Forli dallo stesso pontefice nel 1437 al 21 di marzo, come si ha dall' Ughelli (Ital. sacr. T. II. p. 583). A sentimento del Waddingo fu egli dottissimo, e dopo dieci anni di episcopato rinunziò l'onore e l'incarico : hic doctissimus vir unus fuit, inter sex

1436 di Pirano,

1442 di Trieste.

disputores, quos latini in concilio Florentino adversus græcos disputarunt ; et quidem Aloysius magne opinionis in concilio graviora munia subiit. Seditque ad ann. 1446; deinde eo munere se abdicavit.

Nel 1423 fu professore di teologia nell' università di Padova, ma perchè non approvata dal senato questa cattedra, passò a quella di filosofia ordinaria, che abbandonò, e poscia dopo dieci anni riprese, cioè nel 1432. (Facc. Gym. Pat. T. 1. pag. 94. 104.) 134. de AldegaRDI Niccolò triestino, dal pontefice Eugenio IV fu eletto vescovo della sua patria nel giorno 28 decembre 1442. Si diportò nell'episcopato con saggezza e pietà, specialmente dove si trattava del bene spirituale ne' suoi diocesani. Cessò di vivere nel 1447, e fu sepolto in quella cattedrale. Dopo la morte di questo vescovo l'imperatore Federico III. ottenne dal pontefice il diritto di nomina a quel vescovato, colla condizione di nominare un'estero, e non della città per ovviare i disordini e le inquietudini derivanti da un patriotta, affine che la città fosse tranquilla dai partiti. I

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