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e difama per eretici la maggior parte de' figliuoli di Dio, e membri di Cristo, i quali ne' loro scritti cercano la riformazione della chiesa cristiana, di P. Vergerio (senza luogo e stampatore) in 8vo, raro assai. Haym.

Della camera, e statua della Madonna chiamata di Loreto (senza

luogo e stampatore) in 8vo. Haym. 7 1555 Che cosa siano le XXX Messe chiamate di S. Gregorio, e quando prima incominciassero ad usarsi (senza luogo e stampatore) in 8vo. Haym.

8 1555 Giudizio del medesimo Vergerio

sopra le lettere di XIII Uomini il

lustri pubblicate da Dionigi Atanagi (senza luogo e stampatore) in 8vo, Haym.

9 1558 Istoria di papa Giovanni VIII, che fu femmina (senza luogo e stam

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patore) in 8vo. Haym.

Retrattazione del medesimo Verge

rio (senza luogo e stampatore) in

8vo. Haym.

11 1559 P. Vergerio agli inquisitori, che

sono per l'Italia dal catalogo de'

libri eretici stampato in Roma nell' anno presente 1559 (senza nota di stampa) in 8vo. Haym.

12 1559 Risposta agli studiosi delle buone arti, che sono in Germania (senza luogo e stampatore) in 8vo. Haym.

13 1560 P. Vergerio. In che modo si portino nel tempo del morire quei che ritengono l'obbedienza della sedia romana, ed in che modo quei che luterani, ovvero eretici si chiamano; con la confessione della fede d'un servo di Gesù Cristo (senza luogo e stampatore) in 8vo. Haym.

14... Il Vergerio a papa Giulio III, che ha approvato un libro del Muzio intitolato: Le Vergeriane (senza nota di stampa) in 12. Haym.

15 1562 Della declinazione, che ha fatto il papato solamente da undici anni, del medesimo Vergerio (senza luo

go e stampatore) in 8vo. Haym. E dice, che tutte queste opere del Vergerio furono scritte da lui dopo ch'ebbe rinunziato al vescovato, ed alla religione cattolica romana; al qual Vergerio ed Occhino rispose il Muzio con i trattati di già riferiti.

Il vescovo di Feltre Zeno, nella vita di Carlo Zeno (Rerum Ital. Script. T. XIX p. 364 ) ci dà notizia di un' altra opera del Vergerio, ommessa dall' Haym :

cioè :

16 1556 Colle stampe di Tubinga: Liber, scritto in italiano, de ordine eligendi pontificis, et ratio de ordinatione, et consecratione ejusdem.

1550

stria.

148. CARLI Domenico vescovo del Zan- da Capodite e di Ceffalonia, abbiamo dal Waddingo all'anno 155o. Esso fu dell' ordine serafico de' minori conventuali della provincia di S. Antonio, e del convento di S. Maria Gloriosa, ossia dei Frari di Venezia. Il Waddingo non indica qual fosse la di lui patria, come neppure il Corner (Ecclesia Veneta Tom. VI., ossia Decade nona e decima pag. 296).

Per essere l'Istria compresa nella provincia di S. Antonio, ed essendo la famiglia Carli illustre, e patrizia di Capodistria; ed avendo dati la medesima varii distinti soggetti, de' quali si parla nella presente Biografia; abbiamo giudicato ch'esser possa della famiglia stessa, e quindi istriano.

149. PERCICO Pietro da Portole fu vescovo di Socovia, come dice il Manzioli nelle Descrizione dell' Istria pag. 53.

150. BARBABIANCA Matteo da Capodistria, di nobile ed antica famiglia di quella città, giovine passò a Roma, ove dimorò ben accetto ai porporati Farnese, Savelli, e Gambara; poscia dal pontefice Pio V.

1560

da Portole,

1566 da Capodi

stria.

1573 di Trieste.

fu eletto al vescovato di Pola nel 1566, ove dopo aver governata quella diocesi per anni 16 con zelo pastorale, preso da febbre ardente, cessò di vivere nel 1582 presso quella città, come dall'epigrafe posta sul di lui sepolcro in quella cattedrale. Naldini pag. 145.

151. RAPICCIO Andrea, dottore in ambe le leggi, vescovo di Trieste sua patria, era di una nobile ed antica famiglia di quella città, detta anche Ravizza e Ravizzia, dalla quale sortirono più uomini illustri in armi e dignità, contandosene altri due vescovi col nome di Enrico: l'uno del 1200 e l'altro del 1300.

Andrea nella sua prima gioventù studiò la lingua latina, l'umanità, e la poesia in Capodistria, ed ebbe a precettore Ambrogio Febeo da Pirano, condotto pubblico professore di belle lettere in quella città nel 1520 la morte di Palladio Fosco. Il nostro Rapiccio nel suo poema dell' Istria p. 15 ed. di Pavia, con tenera riconoscenza ne rammenta le doti di Ambrogio, l'educazione ricevuta, e dolente ne piagne la morte, la

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