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C631525

Tip. M. Ricci, Via S. Gallo, 31.

AL LETTORE

Fra uno stromento musicale a macchina, e un altro che obbedisce alle dita del sonatore, c'è differenza come da morte a vita. Il critico che studia soltanto le circostanze di tempo, di luogo, di persone, cioè di clima, di temperamento, d'organismo, di famiglia, di patria, di stirpe, d'età, o le cagioni estrinseche tutte, così generali, come particolari, l'ambiente, com'oggi dicono traducendo le milieu de francesi, per vedere come nasca ogni libro di scienza, ogni opera d'arte, ogni fatto grande, la storia de'popoli, la vita, il sentimento, le credenze, i dubbj dell'artista, dello scrittore, ci fa comparire la natura umana quasi stromento a macchina, e, discorrendo dell'uomo, parla di tutto fuorchè dell'uomo. È dentro di noi l'uomo vivente, ed essi mirano a tutto ciò ch'è fuori di noi. Nella critica interiore, viceversa, passiamo da'fatti esterni, dall'opera, dagli eventi, alle cagioni psicologiche, all'uomo vero, al pensiero suo, alla volontà, e indi mostriamo, date le circostanze d'ogni maniera, come la vita dell'animo si palesò nell'arte, nella scienza, nella operosità privata e pubblica, e la tale o tal

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gente nella sua storia, dando e ricevendo, trasformando e resistendo, vincitori o vinti; e l'uomo comparisce allora quasi stromento musicale, che manda vive armonie. L'aria, la luce, la stanza, l'uditorio, l'educazione, possono sull'arte del sonatore; ma nulla conta poi se questi non abbia ingegno, cuore, volontà: così, possono le circostanze; ma l'ambiente stesso è opera dell'uomo in gran parte. Non dobbiamo escludere niente, non l'interno, nè l'esterno; ma quello è il più, ed è la ragione prima.

In questi miei scritti di storia e d'arte ho alla critica cercato quel criterio. E quindi ho badato alla fedeltà; perchè il critico è un giudice, la sentenza del quale si fonda su'documenti e su'testimoni. Talchè nell'esporre i pensieri altrui mi son valso per lo più delle parole loro, come nella Filosofia di Dante; che il Venturi ha sì bene illustrato con le sue similitudini Dantesche, e che dal professor Giovanni Franciosi riceverà lume novello, quando il signor Le Monnier ne pubblicherà il volume. Mi sono ingegnato di considerare gli argomenti da ogni lato; perchè, guardando le cose da un lato solo, si può far dire a un uomo quel che ci piace. Ho fuggito i preamboli, le digressioni, le dissertazioni, che ormai sono le nove parti su dieci, quando si tratta d'un soggetto qualunque. Age quod agis: vieni all'argomento. Lettore mio buono, l'importanza delle materie che s'accolgono nel presente libro, ti renda benigno a'difetti dello scrittore.

A. CONTI.

DELLA VITA E DEGLI SCRITTI

DI

GIUSEPPINA TURRISI COLONNA

(1853).

AVVERTENZA

La Vita di Giuseppina Turrisi pubblicai nella Polimaria di Firenze, tornato d'un viaggio a Napoli e in Sicilia. Dal 1853 al 1874 corsero molti anni; e perciò, quello che allora scrivevo sulle condizioni politiche, morali e materiali dell'Isola e intorno alla letteratura e all'arti, è mutato in gran parte, com'ognuno sa, ed è necessario ad avvertirsi.

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