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CE

UNIVERSALE

DELLA LINGUA ITALIANA.

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E, e CI, talvolta Particella, e quan- | del pesce d'Arno fritto. Bocc. nov. V. do Pronome, ed anche Avverbio, Gallettone. vagliono il medesimo; ma viè qualche differenza nel modo di usarli. V. Ci. CECÀGGINE, s. f. Cecitas, Cecità, e dicesi così al proprio, come al figurato. Grande cecaggine fu quefta! a chi Dio vuol male si toglie il fenno. Fr. Giord. Pred.

CECÀLA, s. f. Voce corrotta da' Pescatori, per dire Cicala, nome d'una spezie di crustaceo di mare. V. Cicala.

CECALE, add. d'ogni g. T. de'Notemifti. Aggiunto dell'arterie, e delle vene, che si diramano nell' inteftino cieco.

CED

CECIATO, ATA, add. T. de' Naturalifti. Che è del colore del cece. Tal. co ceciato. Gab. Fis.

§. In proverbio, si dice Aver cotto il culo ne' ceci rossi, che vale Essere CECILIA, s. f. Cecilia, Anguis fra. pratico del mondo, e da non esser aggi-gilis. T. de' Naturalifti. Serpente detto con altro nome Cicigna, e volg. in Torato, Lo stesso, che i due seguenti. A. ver pisciato in più d'una neve. Sape.scana Lucignola. re a quanti dì è S. Biagio. V. Neve. S. Infegnare rodere i ceci: modo bas che vale Moftrare altrui l'error suo col gastigo.

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§. Cece, per vezzi, dicesi parlando co' bambini, per lo ftesso, che Penis de' Latini. V. Membro.

S. Cece, aggiunto ad uomo per iro. nia, come: Egli è un bel cece, cioè Un bell' imbufto.

CECINO, s. m. Dim. di Cece.

S. Cecino, aggiunto a Fanciullo, o fimili, dicesi per vezzi.

§. Dicesi anche ironicamente di Persona trifta, o maliziosa. Vos. Cr.

5. Cecino, in significato di Cecero, o Cigno, è antiquato.

CECITA, CECITÀDE, CECITATE s. f. Cecitas. Privazione del senso della vifta, e lo ftato di una persona cieca. 5. Egli è cece da far quello, vale E-Oh quanto spesso giova la cecità degli occhi al veder moito! Guar. Paft. fid.

CECARE, v. a. Excecare. Accecare. Che cupidigia l'ha viepiù cecato. Fr. Barb. CECAROLA, s. f. T. Marinaresco. Vela, o pollaccone più piccolo del mezgli è uomo capace di farlo. zovento, di cui si fa uso allorchè il vento diviene eccessivo. V. Cocchina. CECATO, ATA, add. da Cecare. Che la notte ofcurifsima l'aveva cecato sì, che pur fe non vedeva, Bera. Orl.

S. Cecato, per Cieco in forza di suft. l'usò Fr. Jac. ina oggidì non s'userebbe. CECCA, s. f. Píca varia, five caudata Linn. Nome volgare della Gazzera comune detta anche Putta. Voc. Cr,

§. Cecca. Picinus. Nome, che si dà in Lombardia a quell' insetto, che da' Toscani è detto Zecca. y.

CECCO, s. m. Nome accorciato di Francesco; d'onde s'è formata la voce Cecco suda, che più comunem. si scrive Ceccosuda. v.

§. Dare in ceci. Modo basso, che vale Dare in ciampanelle, Dare in budella, Non corrispondere all' aspettazione, nè al desiderio.

S. Broda, e ceci, figuratam. in modo basso, si prende per Pioggia, e gragnuo. la; onde Broda, e non ceci, diceli allora, che, rabbujandosi l'aria, si teme di gragnuola, e si desidera pioggia, che anche si dice: Acqua, e non tempefta.

§. Cece, dicesi ancora Quella picco, la pallottola di cera, o altro, che fi po. ne nell'orifizio de' cauteri per tenerlo aperto, e deriva tal nome da' veri ceci, che adoperavansi altre volte a tal uopo. Bifc. Fag.

S. Cece, chiamano i Cacciatori Quella pallottola nera e grossa quanto una ciliegia, che i cigni portano nella parte superiore del roftro. V. Cecero.

CECCOSUDA, s. m. Nome fantaftico formato da Cecco, e dalla terza per sona presente del verbo sudare, e dicesi che si affanni, o s'impacci di Un uomo, di quelle cose, che non appartengono a lui. Che vogliamo effer chiamati Accar sabrighe, faccendieri, cecchifudi. Salvin. Buon. Fier. Cecchifudi, bindoli, ferfic.cerelli. Targ. Viagg. cendi, imbrogliatovi, d'ogni cosa che fanno Roypiatori. Fag. rim.

CECERELLO, s. m. T. de' Naturalifti. Piętruzzola così detta dalla sua forma, e grossezza, di cui sono composti alcuni ftrati di terra. Strati d'aghiaja e ce

§. Onde Far da Cecco fuda, (che an. che si scrive staccato) vale Affannarsi ftancarsi senza proposito, moftrando di far gran cose; che però di chi faccia così l'impacciato si suol dire : I tale fu da. Min. Malm. Ed ella allor, che fa da Cecco Juda... gli prega, che le dien qualche segreto ec. Malm.

anno,

§. Cecità, fig. Adombramento, offascamento dell' intelletto. Desideverei di potere fciogliere gli uomini da que' lac.

ci

e da quella cecità, nella quale fono firesti, ed imbavagliari dalla birba. Red. lett. Cecita mentale. Fr. Jac. T. Gli Antichi dissero anche Cechità. Cechità di mente è quando la ragione fuperiore, che è da considerare le cofe celestiali, che c'inducono a Sapienza, sta si occupata, e attuffata per lo detto pee. cato che delle cofe di fopra non pensa niente, se non come animal bruto. Fr.Ġiord. CECOLINA, s. f. Ciecolina. Salvia. dife. V.

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CECOZIENTE, add. d'ogni g. dal Lat. Cecutiens. T. degli Scrittori. Che comincia a perder la vifta,

CEDENTE, add. d'ogni g. Che cede, che è arrendevole, Prende in se le percoffe, e fi più lente la materia arrendevole, e cedente. Tass. Ger.

§. Cedente, dicesi da' Forensi anche in forza, di suft: Colui, che cede altrui qualche sua ragione, e questi è detto Cessionario. V.

CÈCERO, s. m. Olor. Nome, che i noftri antichi davano al Cigno. Egli è CEDENZA, s. f. Lenior. Attitudine un uccello, che li chiama cigno, civè ce- a cedere, a dar luogo ; cedevolezza, arcero, ed è tutto bianco, e ufa alle fiu rendevolezza. Cedenza de' canali fangui mané, e non canta mai se non in quell' feri dell'utero. Confidera di nuovo i muche dee morire. Questi (eigni) scoli, la lor cedenza, le lor varie figuportano nella parie Juperiore del roftrore, le loro eftremità deste tendini, Cocch. verso la base una pallottola pera, e Salvin. Magal. ec. groffa quanto una ciliegia, e sal pallot. tola da cacciatori è chiamata il Cece, e CECE, s. m. Cicer. Legume, o Ci- da effo cece pien creduto dal volgo, che vaja di granello tondo, ed alquanto ap-i cigni fiano ftari da' noftri antichi appuntato. I ceci fono molts, e di diver.pellati ceceri. Red. annot. Ditir. se ragioni, perocchè alcuno è bianco, e alcuno fanguigno, e alcuno groffo, e alcuno Cresc. Primieramente eb

CECHEZZA, 2 s. f. Cacitas. A.
CECHITÀ, ftratto di cieco. Di-
cesi al proprio, e

CEDERE, V. n. Cedere, concedere. Concedere la preminenza, Effere, o confeffarsi inferiore, fia in bene, fia in male. Da quinti innanzi il mio veder fu maggio, che 'l parlar nostro, `ch' a tal vista cede, e cede la memoria a sem le oltraggio. Dant. Part Enel mancar di fede tutta a lui la bugiarda® Affrica.

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§. Cedere a chicchessia, vale anche dola, Cedola grande; e dicesi anche in 6. Per lo Legname del cedro', ma s'inArrenderfi, piegarsi al di lui volere. fignificato di Monitorio, Cartello. Lo tende per lo più di quello del Libano. Alla volontà del Papa cedette pazien- aveva nafcofamente, in fino dentro di Vedevan letti ricchissimi, e di cedro semente il Re. Guice. Stor. La donna Roma appiccati alle Chiefe cedoloni, e d'avorio risplendenti. Fir. As. V. Ce cebendo, ed umiliando conferverà la sua fatto citare ale futuro concilio Varch.drino. grazia. Sper. cur. famil.

§. Cedere. Tradere, concedere. Concedere, rinunziare, rilasciare una cosa. Rinunziare, trafportare, e cedere ogni lor vagione, e della corona di Francia. M. Vilk Non mai avrebbe ceduto Milano al Re. Segn. Stor.

Stor.

CEDORNELLA, s. f. Lo fteffo, che
Cedronella. V.

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CEDRANGOLA. s. f. Medica. Erba detta secondo alcuni, Trifoglio, o fimile ad effa; Medica. Crefe. CEDRANGOLO, s. m. V. Cetrango

lo.

S. Per Dar logo, ritirarsi. Come la mofca cede alla zanzara. Dant. Inf. CEDRARE, v. a. Conciare con ceAlle fridule cicale cede il faggio, usidro. Beverd oito onte della fuddetta a gnuol. Metaft. Canz. La cagione all' ef- cqua di Pisa, e la beverà così pura, fetto inferma cede, ed è dall'arte vinta ovvero volendola far cedrare potrà far. la natura. Baon. rim. E donde l'uno ce- si. Red. Cons. de, l'altro aver posto immantinente il piede. Ar. Fur.

§. Cedere il passo il luogo, il posto a qualcheduno, cioè Lasciarglielo, riti rarsi per rispetto, o per civiltà .

S. Non la cedere a uno, vale Stargli a fronte, ftar del pari; ed anche Refiftere, opporfi, contraftare.

§. Dicefi, che Un male cede o non ce de ai rimedi, per dire che i Medicamenti hanno, o non hanno la forza di superarlo. Dolori periodici che non vollero mai cedere a forza di medicamento ve. rano. Red. lett.

CEDRATO, s. m. Sorta di agrume di delicatiffimo odore, dicendofi così anche la pianta, che lo produce. Acqua di forze di cedraro. Red.

V. §. Gomma cedri. Lo fteffo che Gomma Elemi. Tariff. Tofe.

CEDRONE, s. m. T. Ornitologico. Uccello della specie de' francolini, detto con altro nome Gallo montano,, Gallo di monte. V. Gallo.

CEDRONELLA, s. f. Melissa, Erba così detta perchè tiene odore di cedro. Chiamafi anche Meliffa, Melacitola, Citraggine, Apiaftro.

CÈDUO, UA, add. Caduus. Da tagliare; che può effer tagliato, ed è aggiunto di selva, o bosco. Bofco, o mac chia cedua. Band. ant.

CEDUTO, UTA, add. da Cedere. V. CEFAGLIONE, S. m. Cerfuglione. Germoglio tenero, e molto saporoso d'uCEDRATO, ATA, add. Che ha odo. na spezie di palma, così detto quafi re, o sapore di cedrato. L'acqua cedra- Cervello, o midollo perchè fi trova nel ta di limoncello sia sbandeggiata. Red. cuore della pianta. Cr. in Cerfuglione. §. Acqua cedrata, dicefi una Specie CEFALALGIA. s. f. Cephalea, Ced'acqua acconcia collo zucchero, e col-phalalgia. T. Medico. Sorta di dolor le scorze di cedro, cedrato, e simili; di capo non diuturno, ma accidentale. onde Acquacedratajo. V. Vallifn.

CEDRIA, s. f. Cedria; Cedrium. CEFÀLICA, s. m Cephalica. Nome T. Botanico. Liquere, o ragia del cedro d' una vena dell' efterior parte del bracdetto del Libano, Quella è ottima ce-cio, così detta perchè fi crede venire §. Cedere, fi dice anche del'e cose dria che è groffa, trasparente, e di gra- dal capo. arrendevolt: Effer dotato di cedevolez-ve odore, e che gocciolando mantiene le za. I liquori, via via che premuti fono, fue gocciole intere. Mattiol. Diosc." cedono per ogni verfo. Sagg. nat. esp. CEDERNO, s. m. Voc. Ant. Albero, e frutto,che comunemente dicefi Cedro. V. CEDE VOLE, add. Che cede, atto a cedere.

§. Per Atto a cederfi, che si può cedere.

CEDEVOLEZZA s. f. Lentor. At. titudine a cedere, arrendevolezza. In queft' altra maniera ec. che ha fopra tutte le altre prefcelta per la fedeltà, ar. rendibilità, e cedevolezza di noftra lingua. Salvin. pr. t.

CEDIMENTO, s. m. T. degli Architetti, cc. Quell' abbaffamento dell' edifizio, che procede da patimento del la muraglia.

CEDIZIONE, 5. f. Cefsie. Geffione. il cedere. Farne trasporto, cedizione e lafciamento per fede, e faramente fo-, lennemente . M. Vill.

CEFALICO, ICA, add. Cephalicus. Capitale, buono per il capo. Che apre, e corrobora i canali del cervello. Polvere cefalica.

§. Cedria, Cedri bacca. Cedris. No-
me che Salvini ha appropriato alla
Pina, o frutto del cedro; ma dagli Scrit- CEFALO, s. m. Cephalus. T. Ittio-
tori è detto Cedrida. E del finocchiologice. Nome d'un pesce, che fi trova
cavallino la radica ben groffa nelle ce- d'ordinario nelle gore de' mulini, e in
drie tritando. Salvin. Nic. Ter. V.Cedrida. luoghi fangofi.

CÈDRIDA, s. f. Cedris, idis. T. Bo-
tanico. Il frutto del Cedro del Libano.no
Chiamansi i suoi frutti Cedride, e fono
di lor natura calidi: nuocono allo Ao.
maco, e giovano alla toffe. Mattiol. Diosc.
CEDRINO, INA, add. Citreus. Di
cedro. Citrino.

§. È anche il nome, che i Romani dan-
al Muggine. V.
CEFALOFARINGÈO, add. e s. m.
T. Anatomico. Nome di due muscoli.
dell' orifizio dell'esofago, o della faringe.
CEFFÀRE. V. e dici Ciuffare.
CEFFATA, s. f. Colaphus. Schiaffo,
§. Cedrino. Cedreus. Aggiunto di pe- colpo dato a mano aperta nel ceffo, co-
ce, o legno, s'intende del Cedro detto me Grifone da Guanciata, e Guancio-
del Libano. Empi lo dente cavato dine da Guancia, Grifo, Gotata da Go-
pece cedrina. Tes. Pov. E la fua coperta, Musone da Muso, Moftaccione da
tuva era tavoletta di legni cedrini. Guid. Moftaccio. Ceffata foda, afpra, gra-
G. Siccome il legno cedrino è ftimato viffima. Dare una gran ceffata. Tan-
incorruttibile, perciò i Latini diceva. ta infolenza caverebbe le ceffate di ma-
no Cedro digna loqui, per far intende.no a S. Francefco. Bern. Orl.
re: Cose degne d'immortalità.
CEFFATELLA, s. f. Levis alapa.
Dim. di ceffata. Ceffatina.

CEDOBONIS, s. m. Cessio. Voce Latina. Ceffione a' creditori di tutti i be. CEDRIUOLO, s. m. Sorta di frutta ni. S'egli avesse fatto cedobonis, an- fimile alla zucca lunga, ma affai mino. dremmo a lira, e soldo cogli altri erere, e piena di bernoccolini, oggi Ce. ditori. Sen. ben. Varch.

CÈDOLA, s. f. Syngraphs. Scrittura privata, che obbliga. Fosse tenuto dar. gli cedole di banchi della paga di sei mila fanti. Gli promesse per cedola di fun mano il Maestralgo di S. Jacopo, M. Vill.

§. Cédola, per Polizza, o polizzino. Chiunque avez più boci d'effer Ghibell!no, o non vero Guelfo, infarcavano in eedol e. M. Vill. Libello famofo si è, quando alcuno ferive alcuna cedola, la quale contiene la ingiuria, e la infamia altrui. Maeftruzz.

CEDOLONE. s. m. Accrescit. di

triuolo, citriuolo, o citriolo. I gialli
poponi, co ritondi cocomeri, cogli fere:
pulofi cedriuoli. Bocc. Amet.

CEDRO, s. m. Albero di perpetua
verdura, il di cui frutto, che è giallo,
ed odorifero, si chiama anche Cedro.

§. Amica ceffatella, vale Ceffata data per ischerzo, o per vezzi.

CEFFATINA, s. f. Levis alapa. Dimin. di Ceffata, Ceffatella. Che fa la mamma? al più una ceffatina, poi 'gli dà un bacio, e se lo firinge al seno . Sacc. rim.

CEFFATONE, s. m. Gravis alapa. §. Cedro, è anche un Albero, le cui Ceffata grande. Il Duca gli dette pafronde molto si raffomigliano al pino, erecchi ceffatoni in quelle fue gotacce . fa particolarmente in Cipro, e nella So- Cellin. vit. rìa, il suo legno è odoroso, incorruttibile. La sua gomnia chiamafi Cedria; il frutto dagli Scrittori è detto Cedrida. Cedri del Libano. Godeft il cedro de' luoghi frigidi, e faffof, ed ama il monte più d'ogni altre fits. Mattiol.

CEFFAUTTO, e CEFFAUTTE, s. m. Voce compofta delle note Ci Fa Ut, e non ha fignificato veruno, se non che mostrandofi di dire la chiave del Ci Sol Fa Ut, s'esprime Ceffo, che fi piglia per Viso, o Faccia; e dicefi scherze

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§. Oggi Celata fi usa comunem. 'per Elmo. Non effendo coperti nè di corazza, nè di celata. Tac. Dav. 5. Celata. T. Conchiliologico. SpeCEFFÈA, s. f T. Aftronomico. No-zie di nicchio del genere degli univalvi. me d'una coftellazione dell' emisfero settentrionale.

. CEFFO, s. m Proprio il Volto, e muso del cane, del porco, o fimili. Min. Malm. Il ceffo del porco più propriamente dicefi Grugno. V.

§. Celebrar le fponfalizie, le nozze, vale Fare colle debite ceremonie, e solennità le nozze, le sponsalizie.

§. Celebrar Ufficio divino, vale Cantare, e recitare l'Ufficio secondo i riti che sono ordinati.

§. Celebrar le fefte, vale aftenerfi ne' dì festivi dagli esercizi meccanici, e fare quelle cose, che dalla Santa Chiesa comandate ci sono.

§. Celata, add. fem. di Celato. V. CELATAMENTE, avv. Celatim. Con modo celato, di nascoso nascosainente. §. Celebrare un contratto, vale RoSi parti eclatamente di Siena. G. Vill. garlo colle formalità prescritte dalla legPofiole celatamente in mano un bellif.ge. Effere incorso nella pena patteggiafimo anello. Bocc. nov. ta nel contratto celebrato fra le parti §. Ceffo. Dicefi anche il Volto dell' CELATISSIMAMENTE, avv. Sup. Bisc. Malm. E quel magifirato, dinanzi uomo, o per ischerzo, o per mostrar di Celatamente. al quale farà celebrato il contratto in. deformità. Quei che pende dal nero ceffo CELÀTO, ATA, add. da Celare. terponendovi il suo affenfo, e decreto, è Brsto. Dant. laf. Non vedi su quel cef- §. Alla celata, o Di celato, o In ce-fupplifca, ec. Ma li contratti, che fi cefo rubicondo, che par di rame? Buon. Fier.ato, pofti avverbialm. vagliono In se- lebreranno nel Contado. Band. ant. greto, nascosamente, celatamente. V. CELEBRATISSIMO, MA, CeleberCELATONE, s. m. Accresc. di cela-rimus. Super!. di celebrato, che è motta, Elmo grande. La targa in braccio, to celebre, rinomato. Celeberrimo. Cite in refta il celatone. Cant. Carn. tadino celebratifsimo per tutte le parti CELATORA, s. f. Occultatio. Ce dell' Europa. lamento. nascondimento; ciò che cela, che occulta una cosa. Non avvedendifene per le celature dell' erbe soprastan ti cadde nella detta fossa. Guid. G. CÈLEBE, lo fteffo che Celibe. Bocc.

§. Far ceffo, o far brutto ceffo, vale Storcere, o travoigere la faccia vedendo, o sentendo cosa, che non aggradi, mofirar d'averla per male; che anche fi dice Far muso.

§. Battere il ceffo, Dare il ceffo in terra, vale Cadere.

CEFFÒNE, s. m. Alapa. Mascellone, colpo nel ceffo.

$. Dar ceffoni, figurat. vale Portar via, rubare.

CEFFUTO, TA, add. di Ceffo, che ha buon ceffo. E fa che ha ben fazionato, ch' egli abbia il collo giufto, e ben ceffuta. Burch.

Tes.

CELEBRATO, TA, add. da Cele brare. V. il verbo.

S. Fefta celebrata, giorno celebrato, diconfi Quelli, che da noi Cattolici fi debbono celebrare, e solennizzare.

CELEBRAZIONE, s. f. Celebratie. I celebrare, celebramento. Se ne fece l'efequie in Firenze con grande folennità, e celebrazione d'uficio per lo che.

CELEBRATORE. verb. m. Celebra CELEBERRIMO, MA, Sup. di ce- tor. Che celebra, che esalta. lebre. Celebratiffimo. CELEBRATRICE, Verb. fem. di ceCELEBRÀBILE, add. d'ogni g. Celebratore. Clio celebratrice di fatti granlebrandus. Celebrevole, lodevole, che di. Salvin. pr. t. CEFO, s. m. Cephus. Sorta d' ani-è da celebrarfi. La non mai abbastanza male raro, e poco conosciuto, che fa celebrabile induftria, e providenza del. in Etiopia. S'udì ancora alcuna vol- la natura. Red. Vip. ta il rinoceronte, l'ippopotamo, il cao, CELEBRAMENTO, s. m. 11 celee il cefo, ed altri tali vari, e poco cobrare, e più propriamente, Riputazio-ricato. G. Vill. nofciuti animali. Borg. Orig. Fior. Ene, fama, onore. Non toglie... all” §. Celebrazione, vale anche Onore. tigri, e cefi, e biffonti gagliardi. Morg. eroiche perfone il dovuto celebramento. Fu edificato un Tempio con maraviglie CELABRO, s. m. Cerebrum. Cer- Inf. sec. fo ordigno di mura in celebrazione d'A vello. V. CELEBRANTE, add. d'ogni g. Ce-pollo. Guid. G. CELAMENTO, s. m. Occultatio. L'lebrans. Che celebra, che esalta, che CELEBRE, add. d'ogni g. Celeber, atto di celare, di tenere occulto eloda. Per non cascar nell' adulazione, Celebrabilis. Degno d'esser celebrato. segreto. Ingiugnendoli la fede degl'Id. di modo che tanto per la parte del ce- Celebrevole, famoso, illuftre, chiaro, dei', con tacito celamento, e fedel fer-lebrante, quanto del celebrato, a pochi rinomato, conosciuto. Avendo confron mamento gli comandò, ec. Guid. G. èlieve, e fortunata impresa. Adim.tato qualche tefio a penna delle più cePind. Oss. lebri librerie d'Italia. Red, ins. Oltre una vasta, e recondita erudizione, pofsiede ancora le più celebri lingue dell' Europa. Red. Annot. Ditir.

§. Parlandosi delle ftelle, o de' pianeti oggidi fi dice più comunem. Occul §. Celebrante, fi dice ancora di Chi tazione. Il nascimento di malte ftelle, celebra la Meffa. Dette al Papa celee'l celamento di molte altre commuovo-brante la Meffa l'acqua alle mani. no grandiffima tempeftade. Vegez. Guicc. ftor.

§. Celamento della confeffione, vale Il segreto della confeffione, che gli Ecclefiaftici dicon Sigillo. Vedilo di fopra, dove ft trattò dello Celamento della confeffione Maeftruzz.

§. Teftimonianza celebre, vale Auten

§. Preso affolut. vale Sacerdote, chetica. attualmente celebra la Meffa. CELEBREVOLE, add. d'ogni g. Ce. §. Si dice altresì di qualunque Sacer-lebrabilis. Degno d'essere celebrato, dote attualmente impiegato in una fun. Celebre. Le quali, e per memoria, e per zione Ecclefiaftica. Nelle proceffioni il effere abitate, fono pure celebrevoli. CELARE, v. a. Celave, occultare Clero precede il Celebrante. Cerracch. Paol. Oros. Nascondere, occultare una cosa, perchè CELEBRARE, v. a. Celebrare. Illunon fra veduta. Mr pueffi a voi celar ftrare, esaltare, magnificar con parole, la vostra luce per meno obbietto. Petr.lodare, encomiare, sublimare, eftolle§. Celare, per Tener segreto, non re, rinomar altamente. Coll' arboscel, manifeftare. Ottimamonte a ciascuna perché 'n rime orno, e celebro, Petr. detto Sona il fuo amor celando. Bocc. nov.in vece di celebro; e così dicefi celèCh' avean molti anni già celato il ve-bri, celebra, qualora la misura del vergne reali. Guice. Stor. ro. Petr. Pregandolo, che questo tenef-so il richiede. V. Lodare, Lode. fe celato. Bocc. nov.

CELEBRITA, CELEBRITÀ DE, CELEBRITATE, s. f. Feftum, celebritas. Celebrazione, solennità. Con la quale celebrità andato a visitare la chiefa maggiore, ee. Riceve folennemente con grandissima pompa, e celebrità l'infe

§. Celebrità, oggidì si prende comu §. Celebrare a cielo, vale Esaltare nemente per Gran nome, gran riputazio§. Andar celato, vale Andar di na con grandiffime lodi, lodare grandissi-ne, gran fama; onde dicefi La celebri scoso, celatamente. E appreffo va amamente. Salvin. difc. Car. lett. ec. tà del suo nome. V. Gloria. fus via tanto celato, che niuna perfo. §. Celebrare il facrificio, vale Sacri- CELEBRO, s. m. Cerebro. V. na Seppe di fuo convenente. Tav. Rit. CELERE, add. d'ogni g. da! Lat. Ce §. Celarfi, n. p. Nasconderfi, non S. E di qui poi Celebrare affolut. u ler. Voce molto usata da' Po'ti, che valasciarhi vedere. Temendo non fi celaffe safi per Dir la Meffa, ed offerire il sale Veloce. Celer ministro (l'aquila) det dalla balia, Bocc. Fiamm. crificio dell Altare. fulmineo frale, Ar. Fur.

ficare.

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