La divina commedia, Opseg 3G. Silvestri, 1829 |
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Stranica 15
... ogni contento Da quel ciel ch ' ha minor li cerchi sui . L'orma , l'impronta . Dell'eterno valore , della virtù o passanza eterna , di quel Dio il quale è il fine a cui 110 Nell'ordine ch ' io dico sono accline Tutte nature CANTO I. 15.
... ogni contento Da quel ciel ch ' ha minor li cerchi sui . L'orma , l'impronta . Dell'eterno valore , della virtù o passanza eterna , di quel Dio il quale è il fine a cui 110 Nell'ordine ch ' io dico sono accline Tutte nature CANTO I. 15.
Stranica 16
Dante Alighieri. 110 Nell'ordine ch ' io dico sono accline Tutte nature , per diverse sorti , Più al principio loro e men vicine ; Onde si muovono a diversi porti Per lo gran mar dell'essere , e ciascuna Con istinto a lei dato che la ...
Dante Alighieri. 110 Nell'ordine ch ' io dico sono accline Tutte nature , per diverse sorti , Più al principio loro e men vicine ; Onde si muovono a diversi porti Per lo gran mar dell'essere , e ciascuna Con istinto a lei dato che la ...
Stranica 20
... ch'io prendo giammai non si corse : - 1-6 . Alf . not . Volge il parlare a coloro che l'hanno seguitato insino a qui nel difficil suo viaggio , prima in mare tempestoso , che figura l'Inferno , poscia in acqua migliore , che rappresenta ...
... ch'io prendo giammai non si corse : - 1-6 . Alf . not . Volge il parlare a coloro che l'hanno seguitato insino a qui nel difficil suo viaggio , prima in mare tempestoso , che figura l'Inferno , poscia in acqua migliore , che rappresenta ...
Stranica 26
... ch'è com ' io debba essere ; e l'antecedente della quant'esser posso più , ch'è son devoto tanto . Chiunque giudicherà della forza di quant'esser più , dietro il solo sentimento , anche senza l'aiuto della ra- gione , vedrà ch ' io non ...
... ch'è com ' io debba essere ; e l'antecedente della quant'esser posso più , ch'è son devoto tanto . Chiunque giudicherà della forza di quant'esser più , dietro il solo sentimento , anche senza l'aiuto della ra- gione , vedrà ch ' io non ...
Stranica 27
Dante Alighieri. Ma dimmi quel che tu da te ne pensi . Ed io : Ciò che n'appar quassù diverso Credo che fanno i corpi rari e densi . Ed ella : Certo assai vedrai sommerso Nel falso il creder tuo , se bene ascolti L'argomentar ch ' io li ...
Dante Alighieri. Ma dimmi quel che tu da te ne pensi . Ed io : Ciò che n'appar quassù diverso Credo che fanno i corpi rari e densi . Ed ella : Certo assai vedrai sommerso Nel falso il creder tuo , se bene ascolti L'argomentar ch ' io li ...
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Adunque amore anime antichi testi beati beatitudine Beatrice bella Boezio Cacciaguida canto carità Carlo Martello ch'a ch'è ch'egli ch'io cielo Climenè colla colui contento conviene Convito corpo creature credo Cristo Crusca d'ogni Dante desiderio detto dice diletto dimanda dimostra Dionigi disio divina dolce donna dritto effetto espressione eterno faville fece Fetonte figlio figura forma fuoco Gesù Cristo giro grazia Inferno intelletto intende l'anima l'aquila l'occhio l'uno e l'altro lassù legge letizia lieto Lombardi luce lucente lume luogo maggior maraviglia mente mondo mortali natura Nota il terzo nuova occhi Ordina paradiso parlare parole perocchè Petrarca Piccarda Platone Poeta poetica poscia pria principio Purgatorio quæ quinci quivi quod raggio ragione riguardo riso ruota santo segno sentimento signor spiega spira splendore stella Stuard suono suppl terra terzo tosto veder vedere veggio Venturi vero vers vidi virtù vista voce poet vuol dire
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Stranica 419 - Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d'oro usata; ma per acquisto d'esto viver lieto e Sisto e Pio e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto.
Stranica 33 - Queli' esser parte per diverse essenze, Da lui distinte e da lui contenute ; Gli altri giron per varie differenze Le distinzion, che dentro da sé hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai, di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a me, sì com' io vado Per questo loco al ver che tu disiri, Sì che poi sappi sol tener lo guado. Lo moto e la virtù dei santi giri, Come dal fabbro l...
Stranica 506 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria. Io credo, per l'acume ch'io soffersi del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito, se li occhi miei da lui fossero aversi.
Stranica 354 - Come foco di nube si disserra per dilatarsi, sì che non vi cape, e fuor di sua natura in giù s'atterra...
Stranica 475 - Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna. Le facce tutte avean di fiamma viva, E l'ale d'oro, e l'altro tanto bianco, Che nulla neve a quel termine arriva.
Stranica 5 - Come dimandi a dar l' amato alloro. lnsino a qui l' un giogo di Parnaso Assai mi fu, ma or con ambedue M'è uopo entrar nell' aringo rimaso. Entra nel petto mio, e spira tue Sì come quando Marsia traesti Della vagina delle membra sue. O divina virtù, se mi ti presti Tanto che l'ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti...
Stranica 298 - Dunque nostra veduta, che conviene Essere alcun de' raggi della mente Di che tutte le cose son ripiene, Non...
Stranica 470 - Lume è lassù, che visibile face Lo creatore a quella creatura Che solo in lui vedere ha la sua pace; E si distende in circular figura ' In tanto che la sua circonferenza Sarebbe al sol troppo larga cintura.
Stranica 173 - Ma regalmente sua dura intenzione Ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe Primo sigillo a sua religione. Poi che la gente poverella crebbe Dietro a costui, la cui mirabil vita Meglio in gloria del ciel si canterebbe, Di seconda corona redimita Fu per Onorio dall' eterno spiro La santa voglia d...
Stranica 133 - In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto E le fontane di Brenta e di Piava, Si leva un colle, e non surge molt'alto, Là onde scese già una facella, Che fece alla contrada grande assalto.